L’urlo silenzioso della Natura


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Guardando le mie innumerevoli piante, i miei fiori che timidi provano a sbirciare il mondo, inizio a dare forma a ciò che avevo in testa da qualche giorno. La Natura si è presa il suo tempo, ci ha messi al nostro posto.

Leggevo una simpatica vignetta sui gatti, nella quale esprimevano la loro voglia e il loro desiderio di stare di nuovo soli in casa: “Andatevene padroncini, tornate a guidare quei termosifoni con 4 ruote, tornate di nuovo a casa la sera con le mani sporche ad abbracciarmi, meglio questo che avervi a casa tutto il giorno!”.

Solo questo momento unico della storia può farci entrare nella mente di un gatto.

L’altro giorno ammiravo con cura minuziosa il mio acero in giardino, lo guardavo all’infinito, in attesa di veder spuntare una fogliolina, ma niente, anche lui nella sua timidezza ha aspettato che me ne andassi per far esplodere la propria vita.

La Natura sta urlando dentro se stessa. Urla nel soffio del vento ancora pieno d’inverno, nelle viscere di un albero in fiore, negli occhi semichiusi di un gatto che si risveglia.

Urla, ma lo fa per esprimere un sentimento di felicità, di pace inattesa. Aspettava da troppo tempo che premessimo il pulsante pausa nella consolle della vita. Ha aspettato, sopportato, ogni tanto ci implorava di lasciarla perdere, ma noi niente, cocciuti ci siamo abusati di lei, e di tutta la bellezza che testarda ci regalava.

L’altra faccia di questa medaglia sporca ed infettata ci mostra uno smile gigante, che ci inoltra la nostra Madre.

Si riprende tutto ciò che era di proprietà  sua, e silenziosa, senza battere i pugni continua il suo cammino.

E’ un’esplosione di fiori, foglie, profumi, tutto il sole è per loro. Insetti impollinatori che tornano  a fare quel turno full time che da troppo tempo aveva lasciato spazio ad una cassa integrazione forzata, finanziata da un inquinamento mai in crisi.

Adesso siamo noi in quarantena.

Uscendo a fare due passi in una città deserta, riesco a sentire il profumo dei fiori di alcuni alberi nelle principali vie cittadine. Un privilegio più per loro che per me. Ma davvero solo ora ci accorgiamo della grazia di un fiore che nasce tra due benzinai? Non potrà mai vincere una magnolia in fiore accanto ad una profumeria, l’ultima si farà sempre prepotente con la prima; e invece nel marzo del 2020 vince la sfida la meravigliosa esplosione dei profumi della magnolia, vince il suo quasi fumettistico trionfo del colore, lo avresti mai detto?

Sta vincendo Lei, vince e respira almeno per qualche settimana la nostra cara Madre, ma statene certi, non chiederà trofei o premiazioni alla fine di tutto questo, che per noi è un incubo, ma per Lei un sogno. Sarà Lei a tornare come prima da noi, sarà Lei  a dirci di non premiarla, per non affollare tutto ciò che in questo momento si era ripresa.

Con Lei, rigenerata e riposata, saremo forse noi a renderci conto che il nostro cammino potrà ripartire solo tenendole la mano, proseguendo in armonia, e superando il conflitto.

Francesco Mazzetto



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