Ultimi testimoni dell’Olocausto, ex deportati italiani sopravvissuti ai lager, Shlomo Venezia, Andra e Tatiana Bucci, Sami Modiano, Goti Bauer e Piero Terracina sono tornati ad Auschwitz e Birkenau per raccontare gli orrori nazisti nel primo film documentario di Roberto Olla, girato in 3D e prodotto da Rai – Direzione Comunicazione e Relazioni Esterne, dal titolo “Le non persone”, realizzato in occasione del Memory Day della Shoah 2012, la Giornata Mondiale decisa dall’Onu in ricordo delle vittime della deportazione nazista.
Rossella De Bonis, che di questa importante opera ha curato la regia, ha raccontato la sua esperienza umana e professionale descrivendo come l’incontro con i sopravvissuti di fede ebraica le abbia fatto prendere tangibile consapevolezza che i fatti, proprio perché tramandati da chi li ha vissuti, non sono ancora così lontani nel tempo e devono essere necessariamente trasferiti alle nuove generazioni come monito, per costruire solide fondamenta nella costruzione della pace e dell’ unione tra i popoli del futuro.
“Da un punto di vista tecnico questo documentario è il risultato di un lungo cammino di sperimentazione – dice la De Bonis – iniziato tre anni fa da una collaborazione tra la Produzione e il Centro Ricerche della Rai. Abbiamo lavorato a questo progetto per quattro mesi, di cui solo una settimana filmando nei campi di concentramento. La post produzione fatta interamente a Torino in 3D con audio 5.1, è stata realizzata da un troupe di ripresa al completo e, alle figure abitualmente impegnate nelle produzioni documentaristiche, si à aggiunta quella dello stereografo, lo specialista di ripresa tridimensionale”.
“Questa, commenta la De Bonis – è stata una grande esperienza professionale ma, soprattutto, umana: stare a diretto contatto con i sopravvissuti, ascoltare la loro drammatica storia, ricostruire immagini e montare il documentario mi ha reso a mia volta testimone dell’Olocausto. Ho preso ancora più consapevolezza dell’urgenza che queste persone provano nel voler affidare ad altri il proprio ricordo; una urgenza dettata dal timore che l’essere umano, che ancora non conosce le atrocità commesse in passatoo, possa compierle di nuovo. Si fa presto, infatti, a diventare una riga nei libri di storia”.
Anche per loro, i sopravvissuti, è stata una esperienza diversa; abituati ad accompagnare gli studenti e a tornare in questi luoghi solo per un giorno, invece hanno dovuto entrare ed uscire dalle strutture che sono state la loro prigionia per una intera settimana. E’ stata dura, per tutti, ma il dovere di ricordare ha fatto superare gli ostacoli emotivi.
“Sono rimasta stupita di quante persone, sapendo a cosa stavo lavorando mi hanno chiesto di raccontare. Più raccontavo e più mi accorgevo che il documentario avrebbe dato qualcosa di più di quello che le mie parole stavano offrendo. L’immagine stereografica – aggiunge la De Bonis congedandosi – era il tassello mancante, necessario alle giovani generazioni, per dare efficacia alla testimonianza fino ad oggi affidata alle due dimensioni. Quello che offre il 3D è la possibilità di immergersi in ciò che si vede, entrarci e farne parte. Un aspetto emozionale indispensabile agli adolescenti di oggi per essere partecipi e dunque veri testimoni di un qualcosa che non dovrà mai più ripetersi”.
Lavinia Macchiarini
Un film documentario di Roberto Olla
Prodotto dalla Rai – Direzione relazioni Esterne e Comunicazione
Direzione produzione – Centro di produzione Rai di Torino
CRIT – Centro Ricerche e Innovazione TecnologicaTG1
Regia Rossella De Bonis
Montaggio Davide Volpe
Direttore di produzione Guido Balzola
Fotografia e riprese Massimo Varesio Paolo Carpi
Stereografo Mario Muratori
Specializzati di ripresa Salvatore Schillaci Maurizio Sarluca
Edizione audio Salvatore Cangialosi
Consulente musicale Fabrizia Francone
Musiche originali Luca Velotti
Consulenza per le riprese Jadwiga Lech
In collaborazione con il Museo di Auschwitz