Quando uomo e cavallo sono tutt’uno


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Equitazione naturale… un modo, anzi un mondo diverso per vivere il cavallo

Nella campagna laziale , a pochi chilometri da Roma e Cerveteri , nei pressi dell’antico borgo medievale di Ceri , in piena terra etrusca , vive e lavora uno dei più esperti e conosciuti horseman italiani, Massimo di Marco Berardino, conosciuto come Max e gestore della associazione MaxDMB performance Horses.

Cosa fa di lui un istruttore assolutamente unico ?
Come sappiamo, la maggior parte delle attività che si svolgono nell’equitazione, di qualsiasi scuola, oggi hanno come soggetto principale il cavaliere, non sia altro perché è lui che muove il mercato. 
Raramente, e questo è il caso di Max, si parte invece dal cavallo, cioè dalla ricerca di un equilibrio comportamentale dell’animale, ottenuto attraverso le tecniche della doma dolce e non violenta, per poi seguire l’addestramento del cavaliere e fondere le due esperienze, le attitudini e le capacità in un binomio che consenta, a tutti i livelli, sia amatoriali che agonistici, di vivere l’equitazione come filosofia di vita, oltre che come attività sportiva.

Abbiamo chiesto a Max come ha formato il suo metodo

Sono figlio di una terra dove il cavallo è sempre stato una grande risorsa e quindi i miei primi approcci, da ragazzo, con il mondo dell’equitazione, erano improntati alle tecniche della scuola maremmana, dove il cavallo veniva si rispettato ma non “interpretato”: l’animale doveva piegarsi alle caratteristiche del cavaliere e raramente si lavorava sulle sue attitudini, rispettandone anche carattere e volontà.

Quando ho deciso di dedicare la mia vita ai cavalli, mi sono reso conto che, sia si tratti di monta inglese, western o da lavoro, in realtà l’equitazione corretta è solo una, cioè quella che si basa sull’assoluto rispetto del cavallo, sulla interpretazione del suo linguaggio, sulla necessità di creare un rapporto di equo rispetto tra cavallo e cavaliere.
In questo nostro mondo tendiamo ad “umanizzare” troppo i nostri animali, pretendendo che alla fine comprendano e parlino il nostro linguaggio, senza preoccuparci invece di conoscere il loro.
Questo poi comporta che molti cavalieri acquistino un cavallo come si acquista una moto e in tal senso lo utilizzano, così come si arriva ad esasperazioni sportive che alla fine poco hanno a che fare con la vera equitazione, ma solo con la voglia di esibizione o successo economico.
Un uomo è un uomo e un cavallo è un cavallo : nessuno dei due diventerà l’altro e quindi l’unica soluzione , se vogliamo avere un approccio corretto , è che ciascuno dei due conosca il linguaggio dell’altro e lo utilizzi nel rapporto , senza violenza e coercizione. 
La mia missione quindi è quella di creare equilibrio tra cavallo e cavaliere, facendo in modo che nasca un rapporto sereno e paritario basato su di un linguaggio comune.

Ti senti quindi un autodidatta?

Assolutamente no, per elaborare il mio metodo ho approcciato tutte le scuole di monta, dalla western, con lunghi corsi e stages seguiti negli Stati Uniti, alla equitazione inglese, alla alta scuola spagnola e anche quella apparentemente più umile della monta da lavoro.
Dal 1985 , cioè da quando ho iniziato , la mia formazione è in continua evoluzione : l’esperienza di tutti i giorni è una grande maestra ed anche il confronto con altri colleghi ti può insegnare molto. Soprattutto, il continuo lavoro con cavalli diversi ti costringe a continui miglioramenti e approfondimenti.
In realtà, con tutte le differenze tecniche che si possono riscontrare tra le diverse discipline l’equitazione è una sola: il cavallo salterà un ostacolo se susciteremo in lui la voglia di farlo, si comporterà bene in una gara di reining se lo condurremo sereno in campo, si godrà una sana passeggiata in campagna, accettandoci in sella tranquillamente, quando si sentirà parte di un binomio, basato su rispetto e reciproca accettazione.
Tutto questo vale, soprattutto, anche per il cavaliere: comprendere e rispettare il proprio cavallo è alla base dell’equitazione.

Ma quando si è di fronte ad un soggetto difficile?

Non esistono soggetti difficili : solo cavalli che hanno subito traumi fisici o psicologici che ne condizionano carattere , reazioni e capacità .
Se il mio cavallo rifiuta di saltare un ostacolo inutile insistere, magari usando sempre di più frustino e speroni, otterremo solo l’aggravarsi della sua fobia, meglio in questo caso rimuovere la paura, magari ricominciando con il lavoro da terra con dolcezza e pazienza.
Lo stesso vale anche per i cavalieri , debbono sentirsi tranquilli in sella e fiduciosi del proprio partner: un buon cavaliere per prima cosa dovrà creare il rapporto con il cavallo da terra e solo allora lui ti accetterà volentieri in sella.
Comunque, il recupero di cavalli così detti difficili è probabilmente l’attività più premiante nel mio lavoro, così come l’insegnamento a cavalieri che dopo essersi avvicinati al mondo dell’equitazione in modi non corretti, maturano paure e delusioni, spesso infine rinunciando definitivamente.

Quali altre attività si svolgono preso il centro?

Il nostro è un centro , con campo di gara , paddocks , tondino e box , dove si tengono lezioni per principianti o cavalieri da avviare all’agonismo e si ospitano cavalli di proprietà… Abbiamo poi le attività di doma e addestramento dei puledri : in tal senso stiamo rivalutando una razza locale , quella del cavallo Tolfetano , molto antica e di grande pregio.

Max, un’ultima considerazione sul mondo del cavallo…

Semplice, è giusto imparare a sussurrare ai cavalli ma è altrettanto giusto imparare a comprenderli quando loro sussurrano a noi…

Per maggiori informazioni : www.maxdmb.com tel 3382967665 Via del Cecio Borgo San Martino Ceri RM



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