Commesse a raggi X


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Quando si entra in un negozio non è piacevole essere “scannerizzate” dalle commesse. Negli ultimi anni,  accade sempre più spesso di trovarci ad essere soppesate e “valutate” ogni volta che entriamo in un negozio di  livello medio/alto, tanto da provare persino imbarazzo.

Il potere d’acquisto  non  può assolutamente essere accertato stimando il valore di ciò che indossa il possibile “cliente” in quel momento. Soprattutto perché se si esce per fare una passeggiata e si è ingolositi da una vetrina, è anche probabile che si indossi un abbigliamento informale o persino una semplice tuta, e questo non vuol dire che il portafoglio sia scarno. Anzi, direi che forse è proprio il contrario. Chi possiede una certa agiatezza non ha bisogno di manifestarlo, soprattutto per acquistare, magari, un paio di slip. Partiamo dal presupposto che il personale addetto alla vendita dovrebbe essere gradevole e gentile con chiunque, per svolgere al meglio il proprio ruolo e di conseguenza per avere i risultati sperati. Invece ci troviamo a confrontarci con delle mancate top model, truccatissime e ingioiellatissime, prepotenti e arroganti, che certo non invogliano all’acquisto. Gentilezza e cortesia dovrebbero essere i beni primari offerti al cliente, soprattutto da chi vende prodotti di alto livello. Di certo siamo coscienti che i beni di lusso, oggi, sono invece rappresentati dalla gentilezza, dalla cortesia e dall’umiltà, un tempo ingredienti indispensabile per il commerciante di successo.



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