La Musa Inquieta. Vita, arte e miracoli di Marta Marzotto


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In occasione degli ottant’anni di Marta Marzotto, Palazzo Morando, prestigiosa sede espositiva del Comune di Milano, ospita la mostra “La Musa Inquieta. Vita arte e miracoli di Marta Marzotto” a cura di Marta Brivio Sforza e promossa dall’Assessorato alla Cultura.  In mostra dall’11 marzo al 4 aprile 2011 le creazioni della  Contessa che ispirò artisti, poeti e scrittori, da Renato Guttuso ad Alberto Moravia. “Nella mia vita ho agito solo per istinto, per seguire la mia voglia di tutto e subito”, così scrive di sé Marta Marzotto, dal cui salotto sono passati innumerevoli personaggi della cultura internazionale. “Marta ha fatto dell’allegria e del buon umore uno stile di vita, mettendo l’amore sempre al primo posto – ha affermato il Sindaco Letizia Moratti – Lei, con il suo sorriso contagioso, la sua generosità innata ed il suo impegno per la cultura ci insegna, giorno dopo giorno, la bellezza del tempo e della vita”.

Piena di vita, fotografa, costumista e designer, alla fine degli anni Sessanta fu la figura femminile dominante nella pittura e nella vita privata di Renato Guttuso, musa ispiratrice e modella prediletta per circa venti anni. La mostra mette in scena il mondo straordinario di Marta, attraverso fotografie che raccontano i luoghi amati, le persone, le opere, i sogni. Accanto alle foto alcuni oggetti da lei creati con fantasia, talento e con un gusto speciale: borse, gioielli, caftani, tutti coloratissimi. Moltissime le creazioni dedicate alle donne, per valorizzarne la bellezza ed avvicinarle ad un mondo ideale, dimenticando le fatiche, la tristezza, il tradimento della vita reale. “Di Marta vi è un lato pubblico ed uno privato. Quest’ultimo è la base su cui ruota l’asse della sua azione. – spiega l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Massimiliano Finazzer Flory – Questo lato privato è la ‘ragione arricchita dalla fantasia’ che ‘si sviluppa secondo la necessità di una legge superiore’, che proibisce la volgarità della vita e ne addita come trasgressori i pigri, gli ipocriti e i pavidi. Come dire gli indifferenti di fronte alla bellezza. Una bellezza pensata”. E la curatrice, in una lettera a Marta: “Non mi illudo di contenerti tutta nello spazio limitato di questo bellissimo museo, ma spero di avere almeno rappresentato il fascino che mi conquistò la prima volta che ti incontrai a Roma, regina nelle tue stanze della splendida tua casa al Pincio, colma di luci, quadri, stoffe che apparve ai miei occhi di ragazza come la Grotta di Alì Babà. Il tuo più grande desiderio è quello di regalare qualcosa ad ogni persona che incontri, che sia una frase, un oggetto che sia un lasciapassare nel fantastico mondo di Marta, da legare, da amare da scoprire, da seguire in capo al mondo in una corsa senza fine”. Amore, generosità, passione. Con questi sentimenti, da molti anni, Marta Marzotto  sostiene la Fondazione per la Ricerca della Fibrosi Cistica onlus (FFC), alla quale andranno i proventi dei cataloghi in vendita in mostra.

 

 



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