Il timo


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Il timo è un arbusto sempreverde particolarmente grazioso e spesso impiegato a scopo decorativo, digestivo, depurante, aromatizzante, balsamico e antisettico.

La sua altezza varia, in relazione alla specie coltivata, da pochi centimetri a più di una trentina; anche il portamento del timo muta e può essere eretto o strisciante. Quest’ultimo si adatta perfettamente alla realizzazione di splendidi tappeti erbosi fitti, colorati e emananti, soprattutto quando li si calpesta, un inebriante profumo di limone, di cumino o di pino, cioè l’aroma tipico della varietà messa a dimora. Il timo però può essere coltivato anche in vaso. Come la maggior parte delle aromatiche il timo ama molto il sole.  Il suo sottile fusto  è di color bruno verdastro e diventa legnoso dal secondo anno d’impianto. Le piccolissime foglie, molto aromatiche, possono essere di colore verde chiaro, verde brillante o dorato, ma anche grigio o argento, e talora sono ricoperte da peluria. I fiori sono raccolti in piccole spighe e hanno colori che variano dal bianco al cremisi passando per la gamma del rosa e del lilla.  Questo arbusto è tipico dell’area mediterranea nella quale aleggia il suo piacevole profumo; predilige un terreno ben drenato, leggero, anche arido e un po’alcalino. Il metodo più semplice di moltiplicazione consiste nella divisione dei cespi o nella talea che si può staccare in ogni periodo dell’anno, tranne che in inverno.  Tra una pianta e la successiva è consigliabile lasciare almeno una ventina di centimetri; in estate inoltre è bene procedere spesso a una leggera potatura per mantenere i cespi compatti. Le foglie vanno asportate quando la pianta è in fiore e l’aroma è massimo. L’aroma del timo comune è apprezzato da tempo immemorabile, in quanto eccita l’appetito e favorisce la digestione dei grassi. Le foglie di timo si usano soprattutto con le carni e il pollame, ma insaporiscono vantaggiosamente anche i piatti a base di pesce.

 

Secco mescolato ad altre erbe entra nella costituzione della famosa “herbes de Provence” una composizione di spezie molto famosa e molto utilizzata nel sud della Francia, nata intorno agli anni ’60. Contrariamente a quanto accade ad altre erbe  il timo con l’essiccazione mantiene il suo aroma, anzi risulta più forte e concentrato come accade anche nel rosmarino e nell’origano. Questo potrebbe essere spiegato con il fatto che la distruzione dei tessuti vegetali, rende maggiormente disponibili gli oli essenziali non volatili che quindi si diffondono maggiormente negli alimenti.

Anticamente l’aroma del timo, forse perché tanto intenso e vigoroso, era ritenuto capace di infondere coraggio, quindi i soldati tonificavano il corpo lavandolo con acqua di timo, e rinvigorivano l’animo bevendo tisane di timo. Le leggende narrano che, grazie al suo profumo, il fiore del timo sia il preferito dalle fate, e la realtà afferma che, per la stessa caratteristica, è molto amato dalle api. Virgilio ricorda nell’Eneide I, 430-435:

 

Così all’inizio dell’estate il lavoro
per i campi fioriti affatica le api al sole,
quando guidano fuori i figli adulti della specie
o stipano il liquido miele e ricolmano di dolce nettare
le celle o ricevono il peso dalle venienti, o fatta una schiera
scacciano dalle arnie i fuchi, neghittoso sciame;
ferve l’opera, olezza il fragrante miele di timo
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