Restaurata l’area mulini del Giardino di Ninfa


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Latina – Parte da lontano il progetto di riqualificazione dell’area dei mulini del Giardino di Ninfa e affonda le sue radici nella storia del giardino stesso che da sempre è sinonimo di sostenibilità e tutela ambientale così come sottolinea Massimo Amodio, Presidente della Fondazione Roffredo Caetani.

Si è trattato di un intervento di restauro di tipo conservativo, realizzato grazie al contributo della Regione Lazio, che consente ad oggi l’apertura di una nuova area di visita fino ad oggi inaccessibile al pubblico che porta alla riscoperta dell’antica centrale idroelettrica voluta e realizzata da Gelasio Caetani nel 1908 e al mulino medievale: esempi virtuosi di sistemi, precursori nei tempi, di produzione di energia rinnovabile.

Come spiega il Presidente Amodio « tra i tanti monumenti presenti nel Giardino di Ninfa questo ha una valenza simbolica particolare perché testimonia il fatto che in questo luogo da circa 1000 anni si produce energia da fonte rinnovabile: prima con i mulini poi con la centrale idroelettrica. Io credo che anche questo sia un percorso che noi dobbiamo seguire cercando di trasmettere alle comunità che compongono il nostro territorio un esempio virtuoso: l’utilizzo responsabile delle risorse e la tutela di un patrimonio straordinario che non è rappresentato solo dal nostro giardino, ma da tutto il territorio che ci circonda

L’intervento di restauro parte dall’analisi delle fonti storiche che indicano come nel Seicento fossero presenti nell’area tre grandi macine e probabilmente un imponente mantice che metteva in funzione la grande struttura. Dopo il restauro è ancora più evidente che attorno al mulino sorgevano diverse costruzioni murarie, si è potuto capire che l’edificio è stato realizzato in epoca medievale e rimaneggiato più volte nel corso dei secoli. È stata una zona estremamente produttiva grazie alla presenza del lago a uso non solo degli abitanti di Ninfa, ma di quelli di tutto il territorio. Anche la centrale idroelettrica di Gelasio Caetani serviva non solo le proprietà della famiglia ma anche le comunità locali.

Il progetto consentirà al giardino di aprirsi a nuove possibilità culturali come quella di mettere in rete questo sito con altri simili come la macchina dell’acqua di Sermoneta, la centrale idroelettrica di Fossanova e molti altri, in modo da ricreare un percorso tematico che attraversa la storia del territorio in un’ottica di promozione e valorizzazione del territorio stesso.

 

Fonte: Grandi Giardini Italiani



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