Sintomi depressivi, li riferiscono 6 italiani su 100


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Il 6% degli italiani adulti (18-69 anni) sotto sorveglianza del sistema Passi, coordinato dal Centro Nazionale di Epidemiologia e Promozione della Salute (CNESPS) dell’ISS, riferisce i sintomi di umore depresso e/o perdita di interesse o piacere per tutte o quasi tutte le attività. E’ quanto emerge dalle interviste telefoniche effettuate da operatori appartenenti a 138 ASL sparse sul territorio nazionale.

Sono in maggioranza donne, ma anche uomini con un basso livello di istruzione, che vivono condizioni sociali e di salute vulnerabili. Tra queste, le persone con malattie croniche come ictus, infarto e altre patologie cardiovascolari, diabete, malattie respiratorie e del fegato, tumori. Si tratta inoltre di persone che non lavorano o che lavorano saltuariamente.

“Il dato di prevalenza dei sintomi di depressione del sistema di sorveglianza Passi – spiega Antonella Gigantesco, coordinatrice del reparto salute mentale del CNESPS – può essere considerato in linea con quello riportato dallo studio ESEMeD (pari al 3%) tenuto conto che ESEMeD ha utilizzato un’intervista strutturata e completa che consentiva di fare diagnosi di depressione maggiore. Nel PASSI invece sono state utilizzate solo le 2 domande di screening su umore depresso e perdita di interesse considerate dalla letteratura scientifica sufficienti per individuare le persone a rischio di depressione in quanto riguardanti i sintomi essenziali dell’episodio depressivo maggiore”.

“Analogamente, nel Passi, il dato sul ricorso ai servizi da parte delle persone con sintomi di umore depresso e/o perdita di interesse (40%) è piuttosto coerente con quello corrispondente, relativo a persone con diagnosi di depressione, dello studio ESEMeD che aveva mostrato tuttavia un dato ancor più basso (21%)”.
Inoltre, secondo i dati, circa il 60% delle persone con questi sintomi si rivolge a professionisti o a familiari per ricevere aiuto: il 34% a un medico, il 19% ai propri familiari e il 7% sia a un medico sia ai familiari. Gli uomini riferiscono più raramente di aver chiesto aiuto (53% contro il 62% delle donne).

Le conseguenze sulla qualità della vita sono scontate: meno di un terzo di chi riferisce sintomi di depressione (31%) descrive il proprio stato di salute come “buono” o “molto buono”, contro il 70% delle persone senza sintomi depressivi. Tra le persone che dichiarano sintomi di depressione, è significativamente più alta sia la media di giorni in cattiva salute fisica e mentale sia quella dei giorni con limitazioni di attività.

 



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