Nuova edizione del Manuale di Diagnosi delle Malattie Mentali: è polemica.


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Il manuale americano chiamato con la sigla DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorder) è da anni il riferimento dei medici per le malattie psichiatriche, sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo. In esso si trovano catalogati e descritti tutti i quadri patologici possibili e periodicamente viene sottoposto ad una revisione per eliminare patologie che non esistono più o che le ricerche hanno delineato in altra forma.

Per fare un esempio l’isteria, che Freud aveva indicato come risultato di un’esperienza traumatica, di solito di natura sessuale, che veniva rimossa, ha negli anni preso il nome di “disturbo da conversione” e l’omosessualità è stata eliminata dal manuale non essendo più considerata un disturbo ma unicamente una manifestazione della propria identità sessuale. La revisione avviene periodicamente a cura di un ampio comitato di specialisti che si riunisce per condividere cosa inserire, cosa eliminare e cosa modificare e per il 2013 si attende la nuova ristampa. Una attesa particolarmente importante per le cause farmaceutiche per le quali avere un farmaco che curi una patologia definita nel DSM permette che il farmaco sia rimborsato o meno dalle società di assicurazione. Una svolta importante che fece si che le aziende di antidepressivi vedessero aumentare i propri fatturati quando nel DSM fu inserita la sindrome premestruale con il suo corollario di sintomi.

Come è possibile immaginare non tutti sono allineati alle decisioni del comitato di revisione del DSM che talora è stato accusato di ‘medicalizzare’ eccessivamente anche i più semplici moti  e comportamenti umani e di rendere ‘malate’ fasce sempre più ampie della popolazione tra cui i bambini. E’ il caso, da sempre controverso, dell’inclusione di alcuni sintomi nella definizione nel Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD) che viene trattato con farmaci molto potenti ma che in alcuni Paesi è osteggiato con campagne che vogliono difendere i più piccoli dal diventare un target per le multinazionali del farmaco. La prossima edizione di quella che viene comunemente chiamata la Bibbia della psichiatria, promette di fare di nuovo rumore: sono infatti codificate nuove patologie, alcune delle quali interessano proprio i bambini. Come il ‘disordine provocatorio-oppositivo’ che identificherebbe i bambini che non si adeguano alle regole di genitori ed insegnanti, la ‘sindrome da apatia’  e il ‘disordine parafilico coercitivo’ da attribuire agli stupratori seriali fornendo loro una scappatoia dal carcere. Tre nuove diagnosi che hanno già sollevato un polverone tra gli esperti che in 11mila hanno firmato una petizione online per bloccare la stampa della quinta edizione del Manuale. Si sospetta che la nuova edizione sia strumentale agli interessi delle farmaceutiche, oltre a condizionare la percezione della varietà dei comportamenti umani etichettandoli sempre di più come fuori norma. La follia è di certo sempre esistita ma questa revisione sembra restringere eccessivamente i confini della malattia mentale ed espandere quelli della competenza psichiatrica.

 

E per comprendere l’evoluzione della disciplina basti pensare che la prima edizione, del 1840 includeva una sola categoria di disturbi, nel 1917 ne erano state classificate 59 che erano aumentate a 128 nel 1959, 277 nel 1980 e circa 2000 nel 1994, siamo sempre più anormali rispetto ai nostri nonni?

Johann Rossi Mason



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