Letto per voi: Medichesse


Add to Flipboard Magazine.

La maggior parte di noi conosce l’azienda Aboca per le sue preparazioni a base di erbe sia cosmetiche che curative ma da qualche tempo la famiglia Mercati si è avventurata nel campo di una editoria raffinata e a tema. Dopo le ricette cosmetiche delle donne di Piero della Francesca che affondano le radici sin dal Medioevo, hanno pubblicato il nuovissimo Medichesse, la vocazione femminile alla cura. Un termine già intrigante che ne contiene però molti altri: la dea, la maga, la strega, la potnia, ma anche la magistra e la sapiens sempre in equilibrio tra sapere e magia, talora condannata e perseguitata per contrastare il sapere orale e tramandato da donna a donna.

Se gli uomini hanno dominato il potere della parola scritta, le donne hanno gestito il mondo delle cose e della tradizione orale per trasmettere alcuni campi del sapere assegnati loro dalla natura stessa. La suddivisione dei compiti ha da sempre affidato al femminile la manipolazione e la trasformazione delle materie prime e dello spazio intimo. A loro erano assegnati i compiti delle nascite e della morte, la cura dei piccoli e dei vecchi. La conoscenza della natura è quindi avvenuta secondo un filtro di genere e per essa le donne hanno sempre nutrito rispetto e umiltà al contrario del controllo e del predominio maschile. La dea matriarcale, la Potnia racchiudeva in sé la conoscenza delle forme viventi e dei meccanismi della vita e solo il timore maschile di non poter controllare il femminino ha portato al patriarcato. Al dominio della mistica si è quindi affiancato quello della ragione. Le donne di questo libro, costellato anche dalle immagini di stampe antiche, sono affascinanti e misteriose, sagge e talora indomite e traccia anche la storia delle donne medico e chirurgo, della cosmeta, l’erbaria, la mammana. Donne che usano il sapere per aiutare la vita con la cura o per praticare le azioni proibite della contraccezione e dell’aborto. Sino a giungere dai giardini dei semplici e agli orti monastici all’opera alchemica a cui si prestarono celebri nobildonne, regine e aristocratiche come a designare che la gestione della natura doveva essere esercitata con moralità e cultura. Il viaggio in questa singolare storia inizia con le due figlie di Asclepio: Igiea e Panacea: la prima protettrice delle pratiche connesse alla salute e la seconda personificazione della guarigione con le erbe e le piante curative. Un volume che ci dice come il sapere abbia reso libere le donne e come di questo sapere però abbiano sempre fatto uso a favore della comunità nonostante in molti casi le loro arti siano state vissute come minacciose.

 

Erika Maderna

Medichesse

Aboca

2012

pp. 140

Euro 19,50



Devi essere registrato per inviare un commento Entra o registrati