Cosmetici: il divieto dei test sugli animali è LEGGE!


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test_animali_cosmetici Sono 12 milioni gli animali che muoiono ogni anno grazie alla sperimentazione di laboratorio; quasi 900.000 solo in Italia.
Un martirio innocente o necessario alla scienza?
Quello del test sugli animali è un dibattito che si snoda da anni ed ha visto attivisti dimostrare in ogni piazza del mondo.

A partire dall’11 marzo entrerà in vigore una nuovo, importantissimo divieto in campo cosmetico: il test sugli animali, che vieta di importare prodotti finiti o ingredienti cosmetici verificati, appunto, con questo metodo. L’ha deciso l’Unione Europea (EC nr. 1223 del 2009) includendo l’obbligo dall’11 luglio di comprendere nuove etichette sugli imballi per assicurare la bontà dei prodotti ai consumatori, oltre che ridimensionare gli spot pubblicitari ingannevoli.

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Il test sugli Animali

“Si tratta dei test di ‘tossicità ad uso ripetuto, riproduttiva e tossicocinetica che si effettuano nei casi di nuovi ingredienti la cui sicurezza nel lungo termine non è ancora nota.” spiega Stefano Dorato, direttore relazioni scientifiche e normative di UniPro, l’associazione italiana delle Industrie Cosmetiche. “La deroga” continua “era stata decisa perché non erano stati individuati metodi alternativi all’uso di animali dal Centro europeo per la convalida di metodi alternativi, Ecvam“.

Una rivoluzione in campo cosmetico, quella di marzo, voluta e ottenuta da migliaia di animalisti in tutto il mondo, segno evidente di una nuova era per l’innovazione e la ricerca cosmetica.

Etichette chiare e tracciabilità dei materiali

Il cambiamento di luglio, poi “ consentirà una scelta informata da parte dei consumatori su ingredienti ancora in discussione da parte dei diversi comitati scientifici europei per la definizione e la valutazione della loro sicurezza. Già a partire da questa settimana le aziende produttrici che usano nanomateriali nelle loro formule hanno l’obbligo di notificarlo alla Commissione europea” continua Dorato. Questo provvedimento obbligherà i produttori ad elencare chiaramente in etichetta la presenza di nanomateriali (ingredienti in dimensioni inferiori a 100nm) usati in pigmenti, creme, prodotti solari, che compariranno con a fianco la dicitura “NANO”.

Sempre da luglio, la durata minima dei prodotti sarà indicata con il simbolo di clessidra e sarà obbligatoria la tracciabilità della filiera produttiva e distributiva di ogni singolo prodotto, un eco alle normative alimentari e farmaceutiche già in vigore.

NO! agli spot ingannevoli

Ultimo, ma non meno rilevante, è l’obbligo per le pubblicità che passeranno in televisione, sui giornali, nel web e sulle etichette dei prodotti, di corrispondere a sei “criteri comuni” decisi dalla UE: prove di supporto, conformità alla legge, onestà, veridicità, equità e scelta informata.

Si tratta di decisivi passi avanti sia nella salvaguardia animale che, in particolare, per la salute dell’uomo.
Siamo fiduciosi: questo rinnovamento premierà chi già in passato ha aderito alla politica del Cruelty free ed ha lavorato assicurando la filiera produttiva ai clienti finali, spingendo dall’altro lato ad un consumo più consapevole e sicuro.

Sara Spadiliero



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