Festival di S. Remo 2013. La kermesse delle novità, delle polemiche e dei fiori appesi


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sanremo-2013-logoNegli anni 60-70, quando calava il sipario sulle edizioni di S. Remo, aspettavamo un paio di settimane per risentire alla radio le canzoni del Festival. I quotidiani erano l’unico tramite per “ascoltare” le voci e i retroscena della kermesse.

 

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Però tutti, già la mattina dopo, fischiettavamo le canzoni in gara. Erano già nostre con quel la la la la che ci bastava, perché le parole del testo erano un lusso che la nostra memoria non si poteva permettere.

 

Per questo Festival, come accade ormai da qualche edizione, possiamo invece commentare, giudicare con i nostri amici sui social network e postare, qualche secondo dopo, il video del nostro preferito.

50818-1Le radio, già la mattina dopo, ci “pugnala col Festival dei fiori” ( come canta Sergio Caputo nel suo Sabato italiano), e così i programmi televisivi nazionali, col diritto -inoltre- di incensare o massacrare, eleggere o distruggere  i protagonisti del Festival.

Qualcuno ha sentito la pesante mancanza della sezione big, seppure i “grandi”  erano presenti, fuori gara, invitati come ospiti: Toto Cutugno, (accompagnato da un inspiegabile intero coro dell’Armata Rossa), Al Bano con la sua trita e ritrita Felicità e nemmeno riveduta o corretta…

imagesNon è mancato l’attacco dei media ai talent, quei giovani che dopo un breve percorso artistico conquistano il palco dell’Ariston, con Mengoni vincitore annunciato e la timida Chiara, che riscopre una grinta nascosta e una voce, se non una canzone, all’altezza della kermesse. Non dimentichiamo che proprio loro, i talent – piacciano o meno- hanno il grande merito di essere riusciti ad incollare alla tv, per una settimana intera, un pubblico sempre più giovane  che il Festival si era giocato da tempo.

Questo ultimo è stato il Festival delle polemiche (quale non lo è stato?) ma anche delle novità e delle originalità.

Polemiche per Crozza accompagnato da fischi iniziali e in seguito da applausi di approvazione. Secondo voi, alla vigilia delle elezioni, che satira avrebbe dovuto fare un comico invitato a S. Remo? Annalisa Minetti, cantante e atleta para-olimpica, si scaglia con rabbia contro il comico per le parole rivolte alla lista per la quale si è candidata: -” Non confondiamo l’impegno con qualcosa di guadagnato gratuitamente….”.

Crozza, con ogni probabilità, voleva sottolineare che i politici, per lo più, non hanno la percezione di come il cittadino italiano vive e abita l’Italia. Non potranno averla mai. E poi la satira è satira e non è certo propaganda politica. Ce lo hanno insegnato a S. Remo, prima del fenomeno Crozza, i vari Benigni e Celentano…

E’ stata l’edizione della coppia Fazio -Littizzetto, e qui l’originalità e la simpatia hanno giocato un ruolo  fondamentale.

luciana-littizzetto-e-fabio-fazioAncora una volta invece non è stato il Festival dei Fiori. O meglio: è stato il Festival dei fiori appesi. Un enorme bouquet , lassù tra i grandi fari, inquadrato su sollecitazione del rappresentante dell’Amministrazione Comunale di S. Remo, ci ha permesso di scoprire una nota di colore e il simbolo di una città che per antonomasia è definita proprio la Città dei Fiori e della canzone. E a proposito di musica: ci siamo ormai resi conto  che a vincere S Remo è l’interprete e non il brano in gara.

Forse, per le edizioni a venire, “Il Festival della Canzone Italiana” dovrebbe cambiare non solo, come accade, i conduttori ma anche – e soprattutto- il nome.

Emanuela Biancardi



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