Tartufi. Consigli per gli acquisti


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tartufo-bianco-frescoPrezzo elevatissimo, scarso potere alimentare, “profumo” intenso. Sono queste le caratteristiche del tartufo, un fungo sotterraneo che si sviluppa in corrispondenza delle radici degli alberi (es.quercia) e che può essere individuato grazie all’utilizzo di cani addestrati. Anticamente gli venivano attribuite proprietà afrodisiache, tant’e’ che il tartufo era stato dedicato a Venere. Quello più pregiato e’ quello bianco di Alba (Cuneo) ma ce ne sono di varietà meno costose (es. nero di Norcia – Perugia). Il prezzo elevato, anche 3.000 euro al kilo, induce i disonesti a truffare i consumatori. Ci sono tartufi provenienti dall’Asia senza alcuna particolare qualità organolettica, che non sanno di nulla e non profumano ma che vengono commercializzati come nostrani; i prezzi di importazione sono, ovviamente, stracciati rispetto a quelli di vendita nel nostro Paese. Difficile, per i profani, distinguere l’uno dall’altro anche perche’, furbescamente, si uniscono a quelli italiani per farne assumere l’odore e ancora peggio subiscono trattamenti con aromi  sintetici, come ad es. detto bismetiltiometano.

Ma come fare a scoprire se si tratta di tartufo vero?

Semplicemente, basta assaggiare il cibo sul quale le scaglie di tartufo sono adagiate: se non si avverte alcun sapore o profumo, verosimilmente si tratta di tartufo “vero”. Al contrario, se al momento dell’assaggio si avvertono profumi e sapori intensi, attenzione perché è possibile che questi siano dovuti al bismetiltiometano.

 



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