Lillo e Greg. A Torino si chiude una tournée di successo
Dalla radio al cinema, dalla televisione alla musica, Lillo e Greg – Pasquale Petrolo e Claudio Gregori sulla carta di identità – in punta di piedi e con sobrio piglio britannico calcano con successo le scene sin dagli anni novanta. Ma è a teatro che il loro talento esplode in tutta la sua carnalità ed il contatto diretto con la platea diventa totale, e a tutto tondo.
Dopo la tappa romana al Teatro Olimpico – che come sempre li ha visti abbracciati da un pubblico affezionato da oltre trentanni ma che ancora, talvolta, non riesce a identificarli correttamente con i loro nomi – il loro ultimo spettacolo “La fantastica avventura di Mr. Starr”, scritto dallo stesso Gregori e che tra gli interpreti vede anche Simone Colombari con Vania della Bidia e Roberto Fazio, è un avventuroso viaggio nel metateatro più estremo dove le contemporanee tecnologie di scena mettono a dura prova attori e tecnici.
Due enormi schermi a led di sedici metri quadrati che riproducono le varie ambientazioni integrando virtualmente le scenografie reali,la velocità del cambio di immagine che muta sotto gli occhi dello spettatore e non dietro il sipario impone agli attori cambi di costume altrettanto repentini che devono prevedere, dietro le quinte, uno staff estremamente qualificato ed affiattato.
“Sono due ore di spettacolo molto faticoso – racconta l’aiuto regista Maria Stella Taccone – che vede la collaborazione di tante persone. Far interagire le varie parti è stato molto impegnativo e reso possibile dalla bravura di tecnici e di macchinisti. Il mio è un piccolo ruolo ma di grande coordinamento, anche delle luci, dei video e dell’audio. Tra di noi c’è molto ascolto perché tutto deve avvenire in tempi estremamente ridotti e ben precisi”.
La sincronia è dunque fondamentale per non pregiudicare nessun dettaglio, e le scene di Andrea Simonetti, semplici nella loro visione, sono il frutto di una complessa realizzazione prospettica e cromatica che ha voluto sperimentare cose nuove anche mai fatte prima.
Nel buio della sala, farsi trarre in inganno da un inizio spettacolo che rimanda alla proiezione cinematografica è un gioco che prepara alla sorpresa di vedere poi gli attori in carne ed ossa. Ma non è il sapore della celluloide ad interessare il regista Mario Mandolini in questa interazione video sulla ribalta teatrale, bensì il desiderio di sperimentare tecniche nuove nutrendo il palcoscenico anche di fotogrammi.
“La componente umana – continua con passione l’aiuto regista Maria Stella Taccone – è molto forte. Questa è la prima volta che lavoro con Lillo & Greg due persone generose e fantastiche fuori e dentro la scena, così come tutti gli altri componenti della compagnia. Andare in tournée partendo da Orvieto in gennaio e girare l’Italia passando per Mestre, Udine, Firenze, Bologna, Roma e poi Milano e Torino, è stata una sfida personale ed una esperienza molto formativa e faticosa, ma umanamente molto bella”.
E l’umorismo surreale di Lillo e Greg, poco performato ma molto più percepito sui palchi nordici del Paese il cui pubblico ne ha masticato di più rispetto a quello della Capitale, in questo spettacolo che trova la più matura espressione artistica. Un sodalizio, il loro, nato negli anni Novanta. “La prima volta che abbiamo avuto una folla oceanica ai nostri spettacoli – ricorda Lillo – è stata a Cineporto, una manifestazione dell’allora neonata Estate Romana di Renato Niccolini. Avevamo cominciato da poco a suonare con la formazione “Latte e i suoi derivati” nei pub e localini di Roma – uno fra tanti il Fonclea in Prati – e la gente all’epoca usciva per stare insieme, semplicemente, per mangiare e bere una birra anche senza badare a chi stava sul palco. Se eri bravo e facevi qualcosa di interessante ti facevi notare e potevi andare avanti. Adesso Roma non è più cosi e gli artisti emergenti hanno veramente difficoltà ad affermarsi, non ci sono più i locali e non c’è piu quel fermento di allora.
La voglia di stare insieme sulla scena, per Lillo & Greg viene rinnovata come in una perfetta relazione coniugale, dalla libertà dell’altro, e la quotidianità è vissuta singolarmente in maniera completamente diversa: Lillo, a detta di Greg che non perde occasione per uscire e andare concerti di rock&roll, è molto casalingo. Il tempo libero – poco in verità, viste le numerose produzioni artistiche – è vitale per dare libero sfogo alle proprie individuali passioni.
Passioni che si riversano poi nei testi, come in questo spettacolo scritto da Greg, dove oltre a ridere anche a scena aperta, si riflette sull’origine del mondo e sulle filosofie che ne conseguono. Il protagonista, Mr. Starr, riesce a parlarci della vita terrena e non, di religioni alternative e di filosofie di nicchia con la stessa disarmante semplicità ed ironia con cui si racconta la vita di ogni giorno.
Il divertimento si unisce alla riflessione, dove il surreale, l’ironia, la poesia e l’evocazione ricca di riferimenti storici, scientifici e letterari fanno dello spettacolo “un’opera di interesse culturale”. Con buona pace di tanta tv fatta solo di ricette sempre uguali a se stesse e prive del sapore più buono: quello della vita.
Lavinia Macchiarini
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