En chapeau. L’accessorio richiede norme di utilizzo


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Un tempo rappresentava uno status symbol, veniva usato nel rispetto di regole precise e proprio queste norme facevano la differenza tra un vero gentiluomo e un cafone. Oggi come allora, regole rigidissime anche per le signore, purtroppo sempre meno “rispettose”dei dettami indispensabili per evitare di cadere nel ridicolo, nell’esibizionismo,  rischiando così di perdere quel fascino che il cappello dovrebbe regalare.  Nessuno ha difficoltà ad acquistare e a indossare un accessorio tanto particolare, la bellezza e l’unicità  data dalla regola e dalla classe è invece cosa di pochi.

Un gentiluomo che incontra una signora per strada, la saluta accennando il gesto di sollevarlo leggermente dalla testa,  se non si intrattiene. Diversamente deve toglierlo in segno di rispetto. Vale la stessa regola che si dovrebbe utilizzare per gli occhiali da sole, nascondere gli occhi mentre si parla con qualcuno è ciò che di peggio si possa fare, indipendentemente dal sesso.  Ritornando all’argomento principe,  l’uomo è tenuto a togliere il cappello nei luoghi pubblici come bar, ristoranti, cinema, teatri, chiese ma non sinagoghe, e tassativamente quando si entra in casa come prima cosa, prima ancora di levare il cappotto, così come in ascensore e in automobile. Addirittura erano nate leggende legate agli uomini che guidavano con il cappello, si diceva che portassero jella.  Al contrario, è consentito tenerlo sui mezzi pubblici anche se il galateo suggerisce che anche in autobus, in compagnia di una signora, lo si tolga.

 

Le signore che indossano il cappello invece non hanno l’obbligo di toglierlo, nemmeno in chiesa, ad eccezione di cinema,  teatro e qualunque altro luogo possa ostruire la visuale altrui.  Oggi le signore indossano i cappelli quasi esclusivamente in occasioni formali o alle cerimonie e spesso si trovano in difficoltà a gestire l’ingombrante ruolo dell’accessorio o addirittura non sono a conoscenza dei momenti in cui è consentito portarlo.

Un tempo per agevolare la scelta di indossare o meno il cappello,  sugli inviti a cerimonie era specificato “en chapeau”, ossia “Signore con cappello”, così da eliminare dubbi e incertezze. Ai giorni nostri si lascia all’informazione verbale, in caso di matrimonio, sulla scelta della madre della sposa che detterà la regola: se lo indossa, le altre invitate potranno fare altrettanto, in caso contrario ci si dovrà astenere.

 

 

 

 

Comunque, il cappello si indossa sino al primo pomeriggio ed è quindi consentito in caso di cerimonia mattutina. Se il ricevimento si svolge all’aperto le signore non dovranno toglierlo neanche a tavola.  Se il ricevimento si svolge in un luogo coperto il cappello va tolto quando ci si siede, ad eccezione dei piccoli copricapo parte integrante dell’acconciatura.

La regola comune a uomini e donne è che tutti i cappelli si levano con la mano destra afferrando con garbo la calotta, salvo che per il cilindro può infatti essere afferrato dalla tesa.

E’ preferibile che le signore intonino i colori del cappello a borsa, scarpe e accessori piuttosto che all’abito,  è basilare armonizzarlo alla circostanza e al proprio stile ma meglio evitare che l’insieme risulti troppo chiassoso ed eccessivo.  Essendo un accessorio piuttosto eccentrico, l’indispensabile è sentirsi a proprio agio altrimenti si rischia la “disfatta” di ogni virtù.



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