E’ morto Sebastiano Vassalli. Immensa è l’eredita che lascia a questo mondo


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sebastiano vassalli

Italia, Novara.  Aveva 73 anni lo scrittore candidato al premio nobel 2015, l’insegnate, l’amico Sebastiano Vassalli che si è spento domenica notte all’Hospice Monsignor Zaccheo di Casale Monferrato, dove era stato ricoverato in seguito a una malattia improvvisa e incurabile. Si svolgeranno mercoledì 29 luglio, a Novara, i funerali laici, sobri come tutta la sua vita.  Sarà allestita la camera ardente dalle 10 alle 17, nella Sala Genocchio, a Palazzo Vochieri, sede della Biblioteca Negroni di Novara, luogo a cui Vassalli era molto legato. Il funerale si terrà invece nel cortile del Broletto alle 17.30.

Sebastiano Vassalli era un uomo molto riservato, schivo, quasi austero ma cortese, gentiluomo nell’anima, appassionato e libero pensatore,  viveva nel silenzio della campagna novarese, tra risaie e rogge, in un ex monastero del 500, una canonica ristrutturata in località Marangana, frazione di Biandrate. Un paesaggio all’ombra del Monte Rosa,  fonte di ispirazione dei suoi racconti. Firma di molti quotidiani nazionali, fu uno dei massimi autori della letteratura italiana contemporanea,  ha saputo narrare con grande sapienza e profondità di pensiero la condizione umana e i tratti più contraddittori del carattere nazionale. A Sebastiano Vassalli è stato assegnato il Premio Fondazione Il Campiello 2015, riconoscimento alla carriera che l’omonima Fondazione conferisce ogni anno ad un’insigne personalità della cultura letteraria contemporanea. Un premio che avrebbe dovuto ritirare il prossimo 12 settembre in occasione della finale della 53esima edizione Premio Campiello al Gran Teatro La Fenice di Venezia.

Sebastiano Vassalli ha vinto i maggiori premi letterari italiani, tra cui il premio Strega e il Selezione Campiello con La chimera, dopo la quale ha rifiutato di partecipare a premi letterari, acconsentendo soltanto di ritirare alcuni riconoscimenti alla carriera, come il premio “Città di Arona – Gian Vincenzo Omodei Zorini” nel 2007, il premio Graziosi/Terra degli aironi nel 2008, il premio Pavese nel 2013 e il premio Flaiano nel 2014.

Le opere

Abitare il vento nel 1980 segna la svolta decisiva per la sua carriera di scrittore, così come Mareblù uscito nel 1982 delinea un’ulteriore traguardo. Nel 1983 il provocatorio pamphlet Arkadia, dove Vassalli critica i gruppi sperimentali di cui ha fatto parte e nel 1984 nella Notte della cometa (Einaudi) ne rirpropone i contenuti. Nel 1985  ha scritto il pamphlet Sangue e suolo, nato da un’inchiesta propostagli all’Einaudi da Giulio Bollati sul bilinguismo e il calo numerico degli italiani in Alto Adige, e Il neoitaliano.

Il successo arriva nel 1990, con una personale opera di ricerca storica,  e la pubblicazione de La chimera, ambientato nel Seicento, vincitore lo stesso anno del Premio Strega, tradotto in diverse lingue, il romanzo fa affiorare un gusto per l’intreccio e la costruzione dei personaggi che gli ha valso un grande favore di critica e pubblico, raccontando la storia di una strega. E’ dedicato invece al Settecento Marco e Mattio, uscito nel 1992, e all’Ottocento e agli inizi del Novecento Il Cigno prima e, dopo la parentesi quasi fantascientifica e satirica di 3012: cuore di pietra , un’epopea della storia democratica dell’unità d’Italia che ruota intorno a casa Bossi di Novara. Nel 1998 è uscito Gli italiani sono gli altriViaggio all’interno del carattere nazionale italiano, una raccolta di articoli polemici scritti per varie testate giornalistiche, e il romanzo La notte del lupo, protagonista Yoshua, un Gesù privato di ogni aspetto divino e soprannaturale.

Con Stella avvelenata, pubblicato nel 2003, Vassalli è tornato alle grandi storie raccontando di un giovane chierico di Casale Monferrato che, nel 1441, intraprende un viaggio verso Parigi. Nel 2005 ha pubblicato Amore lontano Terra d’acque. Novara, la pianura, il riso, dove racconta se stesso e i luoghi dove ha trascorso gran parte della sua vita e dove ha ambientato molti dei suoi romanzi.

Negli ultimi anni Vassalli si è avvicinato al presente, riscoprendo anche il genere del racconto con La morte di Marx e altri racconti, (Einaudi, 2006), mentre nel 2007 ha pubblicato per Einaudi L’italiano, dodici storie esemplificative del carattere degli italiani, della loro debolezza e meschinità. Nel 2008 sono usciti Dio, il diavolo e la mosca nel grande caldo dei prossimi mille anni (Einaudi) e Natale a Marradi. L’ultimo Natale di Dino Campana(Interlinea). E proprio con la casa editrice Interlinea di Novara, diretta da Roberto Cicala, Vassalli aveva affidato negli ultimi 15 anni diversi scritti. I libri più recenti Vassalli li ha pubblicati con Rizzoli: Terre selvagge (2014), un viaggio nel tempo, in un’Italia ancora misteriosa, al tempo dell’antica Roma, eIl confine. I cento anni del Sudtirolo in Italia (2015)

 

 



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