Con la luce di Roma. Fotografie dal 1840 al 1870 nella collezione Marco Antonetto


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Dal 22 novembre 2015 al 10 aprile 2016 presso il Museo Vincenzo Vela, Ligornetto (Svizzera) si terrà la  mostra autunnale che verte sulla fotografia delle origini, prendendo spunto dal ricco nucleo di immagini fotografiche antiche presenti nella collezione di Marco Antonetto, che a sua volta ben si inserisce nel contesto delle collezioni Vela. Queste ultime infatti comprendono oltre un migliaio tra lastre in vetro e stampe fotografiche, frutto dell’interesse di Vincenzo e Spartaco Vela per questa nuova tecnica.

James Anderson_ Veduta del Tevere con Castel Sant¹Angelo_jpeg1

 

La selezione di fotografie tratte dalla Collezione Marco Antonetto per la mostra si propone il compito di esemplificare, tra le tante altre della sua ingente e preziosa raccolta, lo sguardo che sulla città posero all’epoca quanti si interessarono ad essa e alla sua immagine per ragioni scientifiche e di studio, per passioni ed esigenze artistiche, per piacere e semplici curiosità mondane, o per motivi professionali e commerciali.

Con la Luce di RomaLa Collezione Marco Antonetto racchiude una delle più ricche raccolte di fotografia degli esordi. Di particolare interesse per il contesto ottocentesco della casa-museo di Vincenzo Vela è l’ampia selezione di vedute romane presentate in mostra. Nella Collezione Marco Antonetto viene messa a fuoco soprattutto la produzione «vedutistica», che è d’altronde quella che ha caratterizzato la più precoce attività fotografica nella città e che, a differenza degli sviluppi che la fotografia ebbe in altre regioni italiane, in particolare nelle capitali degli stati preunitari più avanzati – come Torino e Milano –, costituirà l’aspetto più tipico della fotografia romana anche nei decenni successivi. Questa produzione – erede diretta della precedente attività grafica e pittorica che, proprio a Roma, come a Venezia, con l’opera di Gaspar van Wittel, di Gian Battista Piranesi, di Giuseppe Vasi e vari altri, aveva trovato uno dei principali centri di affermazione e diffusione del genere della veduta – deve il suo sviluppo e il suo successo al ruolo primario che ebbe Roma quale città d’arte e di antichità e, fino alla fine dell’Ottocento, polo essenziale di riferimento culturale per l’aristocrazia e la nascente borghesia europea, nonché per intellettuali, eruditi, letterati e artisti di tutto il mondo occidentale.

La mostra

Attraverso un percorso cronologico e tematico che prende avvio dagli albori della tecnica fotografica, la mostra e il rispettivo catalogo accompagnano il lettore attraverso la città eterna, immortalata dagli scatti di fotografi tanto illustri quanto diversi per abilità tecnica e gusto estetico. Il Colosseo, il tempio di Vesta, le rive del Tevere – monumenti e luoghi resi quasi palpabili dalla luce impareggiabile di Roma – costituiscono il fondale «illustrato» sul quale gli autori dei saggi – studiosi di fotografia e architettura – dipanano il filo delle loro riflessioni.

Pur non esaurendo tutta la storia della fotografia romana delle origini, la selezione – che rispecchia del resto le scelte e gli interessi del collezionista – offre ampiamente la possibilità di indagare e approfondire ulteriormente il carattere e le specificità della più antica attività fotografica a Roma, dalle prime prove al dagherrotipo, alla sperimentazione dei primi negativi su carta, fino alla nascita degli studi fotografici professionali e alla creazione dei repertori di immagini più diffusi e affermati nell’ambito del mercato internazionale delle immagini.

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