Natale a Napoli al teatro di Eduardo


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Teatro San Ferdinando facciata (2)

Italia.  E’ da segnare tra gli appuntamenti da non perdere del prossimo Natale napoletano la tappa al Teatro San Ferdinando, la storica sala ricostruita nel dopoguerra da Eduardo De Filippo, nel cuore della città a pochi minuti dal Museo Archeologico, tra il Museo d’Arte Contemporanea Madre ed il bellissimo Real Orto Botanico, lungo la via Foria.

Sul palcoscenico dove hanno visto la luce e sono stati rappresentati i capolavori teatrali dell’attore e drammaturgo napoletano che lo hanno reso famoso in tutto il mondo, dal 25 dicembre al 6 di gennaio 2016 va in scena Filumena Marturano, la commedia di Eduardo del 1946 tra le sue più note e amate, celebrata a teatro, in televisione e al cinema. Storica la versione su grande schermo Matrimonio all’italiana del 1964 di Vittorio De Sica con Sophia Loren e Marcello Mastroianni.

MUSEO DELL'ATTORE SAN FERDINANDO 2Ad interpretare la storica coppia protagonista della vicenda – la Filumena del titolo e il suo amante Don Mimì Soriano – due importanti volti della scena partenopea: Gloriana e Nello Mascia, qui anche regista dello spettacolo. Con loro completano la straordinaria galleria di personaggi della commedia gli attori Cloris Brosca (Rosaria Solimene), Giancarlo Cosentino (Alfredo Amoroso), Ferdinando Maddaloni (Avvocato Nocella), Francesca Golia (Diana), Antonio D’Avino (Michele), Antonio Filogamo (Umberto), Gianluca d’Agostino (Riccardo), Rossella Amato (Lucia, cameriera), Valentina Elia (Teresina, sarta), Sergio Caporaso (facchino).

Autore delle musiche è James Senese, nome storico della scena musicale made in Napoli; il bozzetto scenografico è di Raffaele Di Florio; i costumi sono di Luca Sallustio; il disegno luci di Lucio Sabatino; la produzione è di Arteespettacolo, Prospet – Produzione Spettacolo.

 

Scritta in pochi giorni, Filumena Marturano è tra le commedie italiane del dopoguerra piú conosciute e rappresentate anche all’estero, ed è una delle maggiori della raccolta Cantata dei giorni dispari del drammaturgo dedicate alle ferite e alle speranze della città all’indomani della guerra. Nel dramma dell’ex prostituta che rifiuta di rivelare all’amante quale dei tre figli da lei messi al mondo sia il suo e che con l’inganno gioca la carta del proprio riscatto, l’allegoria di un paese lacerato e in gran parte depauperato anche moralmente, a cui restituire dignità e volontà di emancipazione.

Il San Ferdinando ospita nel suo bel foyer circolare una preziosa esposizione di cimeli, oggetti, costumi, immagini, di personaggi e volti del teatro e dello spettacolo napoletani di ieri e di oggi, da Totò ai De Filippo (Eduardo, Titina e Peppino), dai fratelli Maggio (Beniamino, Pupella e Rosalia) a Concetta Barra fino a Toni Servillo.

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