In fila a Roma (senza paura) per 166 Presepi da tutto il mondo


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Se dal motore di una 500 o da un pc sbuca la Sacra Famiglia.

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Nonostante l’allarme terrorismo, la scarsa eco internazionale del Giubileo straordinario della Misericordia (il più importante quotidiano francese, Le Monde, da sempre vicino al mondo cattolico, ha perfino “bucato” la notizia), il calo delle prenotazioni alberghiere, i cattolici a Roma non temono la folla, in una città presidiata dalle forze dell’ordine: hanno gremito le Messe della mezzanotte di Natale, e si mettono in fila paziente per visitare la quarantesima esposizione internazionale “100 Presepi” (in realtà quest’anno sono ben 166, ma in prevalenza del Lazio e del resto d’Italia), sotto l’«Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana» assieme a quelli della Conferenza Episcopale Italiana e del Pontificium Consilium de Cultura vaticano.

Segnalata perfino dall’austero e lontano New York Times, la mostra vale veramente la visita e i ben 9 euro del biglietto d’ingresso intero. Il Presepe vi è declinato in tutte le forme e modi: da quello settecentesco napoletano, a quello fatto di pasta, da quello nero cubano a quello da Terzo Millennio della presentissima Croazia, a quelli con Gesù, Giuseppe e Maria giapponesi, indonesiani, coreani, guatemaltechi, mongoli, peruviani, panamensi, thailandesi, vietnamiti. Ognuno di questi ultimi Paesi rappresenta la Sacra Famiglia come se fosse, vestito con i propri costumi tradizionali, davanti ad uno specchio.

Ma a sbizzarrirsi di più sono proprio i laziali, che inseriscono Presepi nel motore della vecchia FIAT 500, su un computer portatile o addirittura ne costruiscono uno intero con gli argentei e diversi pezzi meccanici di un motore.

L’esposizione in piazza del Popolo, nelle Sale del Bramante, chiude il 10 gennaio, ma le centinaia di chiese romane garantiscono la visione di altrettanti Presepi, da quello tradizionale in piazza San Pietro a quello del prezioso complesso monumentale di Sant’Agnese, che fino alla festa della martire cristiana del 21 gennaio, ospiterà, in un’intera cappella della basilica, un Presepe mozzafiato che celebra, una volta tanto, il complesso monumentale stesso, riprodotto minuziosamente e che, così isolato dai palazzi e dal traffico circostante, con le pecorelle che brulicano sul suo colle, sembra uscito in forma tridimensionale e notturna da una delle celebri e solari tele ottocentesche del grande Camille Corot.

Giancarlo De Palo

 

Le immagini qui presentate sono tratte dal catalogo che, al prezzo di 5 euro, li raccoglie tutti.

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