Rimedi omeopatici per la tosse cronica


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Aconitum napellusÈ un sintomo ma quasi sempre spia di una malattia che è opportuno individuare e approfondire. Così si potrebbe definire la tosse cronica, a dispetto della convenzione clinica secondo cui diventa “cronica” la tosse di durata superiore a 8 settimane: quello che realmente importa è l’impatto che questo disturbo può comportare sulla vita quotidiana di adulti e bambini e ovviamente la necessità di curarlo alla sua radice.
La tosse cronica, inoltre, è o può essere caratterizzata da uno o più dei seguenti tre aspetti: è persistente, refrattaria e apparentemente inspiegabile. Per questa ragione essa può essere espressione tanto di una forma psicogena (soprattutto nei bambini, nei quali il 3-10% dei casi sono di questa natura) quanto di un’allergia occulta o di una patologia sfuggita alla diagnosi. 8 volte su 10, però, la tosse cronica è dovuta a un’affezione respiratoria, in particolare bronchite cronica e asma, oppure al reflusso gastroesofageo e cioè alla risalita di contenuto acido dallo stomaco all’esofago.
“È dunque fondamentale raccogliere un’anamnesi molto accurata, in modo da conoscere non soltanto la storia dell’individuo, l’assunzione pregressa o in atto di farmaci, la modalità di insorgenza e l’andamento della tosse, ma anche lo stile di vita, tra cui l’eventuale abitudine al fumo, l’attività quotidiana, il ritmo sonno/veglia e l’alimentazione” afferma Dario Chiriacò, omeopata, presidente dell’Ordine dei Medici di Rieti e responsabile della commissione della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) per le Medicine non Convenzionali.
“Nel bambino, per esempio, la tosse cronica è spesso espressione di una diatesi tubercolinica, ossia di un calo delle naturali capacità di difesa e in questo caso sono di particolare utilità dei riequilibratori del sistema immunitario, come i due rimedi Pulsatilla e Silicea ed un medicinale omeopatico della linea Reckeweg, disponibile in gocce e compresse, efficace sulla tosse secca. In presenza di catarro, un’alternativa è rappresentata da un complesso omeopatico in sciroppo sempre della stessa linea”. Un altro medicinale omeopatico particolarmente attivo sui processi flogistici è invece quello costituito dall’associazione di vari componenti tra cui Aconitum napellus, Baptisia, Bryonia, Camphora ed Eupatorium perfoliatum, che intervengono in particolare su febbre, spossatezza, tosse cavernosa, infiammazione e congestione delle mucose e fitte al torace associate ai movimenti respiratori, nonché per effetto dell’Eupatorium sui dolori diffusi osteo-articolari.
“Nel reflusso la tosse è scatenata dall’effetto irritativo del materiale acido sulle vie aeree: la diagnosi deve essere supportata da opportune indagini che consentano di valutare l’entità della patologia, mentre il trattamento sintomatico si può avvalere di Ignatia e del complesso omeopatico della linea Reckeweg in cui sono presenti principi quali Argentum nitricum, Lycopodium, Chamomilla e Nux vomica, efficaci sul bruciore di stomaco, disturbi digestivi e ipersensibilità neuropsichica. In tutte queste possibili evenienze, in cui spesso convergono e convivono anche più disturbi contemporaneamente, l’omeopata, attraverso il dialogo, può acquisire numerose informazioni e al tempo stesso sensibilizzare e orientare il paziente verso comportamenti corretti”.
L’attenzione non deve mai venire meno in quanto la tosse cronica in alcuni casi è insidiosa e può sottendere o mascherare altre condizioni. L’Omeopatia offre dunque il vantaggio di un approccio che tiene in considerazione tutti gli elementi che concorrono al quadro sintomatologico, propone strategie sicure anche e soprattutto in caso di trattamenti di lunga durata, senza pregiudicare, ove necessario, il ricorso ai farmaci allopatici.

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