Dagli anni ’50 a oggi, l’arte del bijou italiano


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18 VersaceMilano –  In occasione della Settimana della Moda Donna milanese, Palazzo Reale presenta fino al 2 marzo 2016 la mostra “L’arte del bijou italiano. Dalla Dolce Vita al Prêt-à-Porter”, allestita nelle splendide Sale degli Arazzi al piano nobile del Palazzo. Arte, moda e design si fondono nel percorso di questa mostra, promossa e prodotta da Comune di Milano|Cultura, Palazzo Reale, Fiera Milano e Homi, il Salone degli Stili di Vita di Fiera Milano, e curata da Alba Cappellieri eLino Raggio.

Il percorso della mostra si snoda attraverso bijoux d’autore dagli anni Cinquanta al Duemila, ripercorrendo la storia di questoaccessorio attraverso 300 pezzi unici firmati da stilisti e designer di fama internazionale. Un viaggio nel tempo che porta i visitatori alla scoperta delle creazioni realizzate per grandi stilisti come Giorgio Armani, Ugo Correani, Gianfranco Ferrè, Franco Moschino, Luciano Soprani, Valentino, Gianni Versace. Dalla ricercata eleganza del bijou anni ‘60, concepiti nel periodo del boom economico e delle grandi speranze di prosperità, alle forme destrutturate dei modelli anni ’70 che rispecchiano le iniziative di protesta, fino all’opulenza e alla voglia di esibirsi tipica degli anni ’80, alla misura degli anni ’90 e allosperimentalismo dello stile anni 2000.

In bilico tra serie limitate e produzioni industriali, “L’arte del bijou italiano. Dalla Dolce Vita al Prêt-à-Porter” racconta attraverso questi oggetti d’autore anche la capacità propria dellacreatività italiana di unire qualità manifatturiera e bellezza formale, innovazione tecnologica e tradizioni artigianali di altissimo profilo: una storia dell’evoluzione dello stile e della moda che vede Milano come baricentro creativo e produttivo.

“L’arte del bijou italiano. Dalla Dolce Vita al Prêt-à-Porter”, aperta a tutti con ingresso gratuito, vuole anche essere la testimonianza del vivace dialogo che arte e design continuano aintrattenere da decenni e che, grazie alle nuove proposte creative, si arricchisce sempre di nuovi linguaggi. Un racconto costruito di materia ed emozioni, di costumi che cambiano e confermano il ruolo unico del bijou tra gli accessori che più contribuiscono a testimoniare l’evoluzione del gusto e della moda.

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