Il lato b alla Belèn impazza sul web, tutte lo vogliono


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Quasi un’ossessione nel periodo primaverile, ottenere in tempi brevi un lato B da urlo e ridurre la ritenzione idrica

LATOBCi risiamo con la prova costume che ossessiona la maggior parte delle donne già in questo periodo dell’anno. La primavera, infatti, costringe tutte a scoprirsi di più, e da questo emerge che si registra una evidente crescita di richieste di trattamenti specifici per il corpo. Nella maggior parte dei casi si richiede al medico estetico di agire sui classici inestetismi dei punti critici come la zona del trocantere e sui segni della cellulite.
Oggi è possibile risolvere moltissimi problemi legati a inestetismi e adiposità localizzate non solo con la chirurgia plastica, ma anche con la medicina non ablativa, grazie all’arrivo sul mercato di tecnologie sempre più avanzate.
La novità più interessante e più richiesta per rendere il lato B più tonico e per ridurre visibilmente la pelle a buccia d’arancia si chiama NIR. Dalle star americane finalmente è arrivata anche da noi e inizia a diffondersi a macchia d’olio. “Il trattamento anti cellulite con il NIR (acronimo di Near To Infrared), grazie a una luce a infrarossi molto potente stimola il calore sottocutaneo che favorisce e innesca la produzione di collagene. Il risultato è un effetto tightenining immediato della pelle, e la conseguente attenuazione dell’effetto buccia d’arancia. Questa terapia è al momento la più efficace in assoluto per rimuovere i liquidi in eccesso presenti in alcune zone del corpo come gambe, glutei, addome e quindi per contrastare la cellulite”.

Oltre al NIR, che rappresenta l’evoluzione più efficace per la lotta alla cellulite, le ultime novità per combattere lassità cutanee e ristagno di liquido nei tessuti sono l’intralipoterapia, grazie alla quale le cellule di grasso vengono sciolte e poi eliminate dall’organismo, e le sedute di peeling con laser frazionato per un effetto resurfacing che lascia la pelle uniforme, compatta ed estremamente liscia. “Il successo dei trattamenti corpo può essere attribuito alla loro facilità d’esecuzione e rapidità di risultati. Sono tutte procedure, infatti, che non prevedono ‘sacrifici’ da parte del paziente e oltre ad essere indolori, grazie alle moderne tecnologie garantiscono risultati eccellenti”, puntualizza la Dottoressa Enginoli.

C’è anche chi si rivolge al chirurgo per una soluzione più radicale, come l’impianto di protesi per aumentare le dimensioni e ridefinire la forma, rendendola più armoniosa. “Per questo tipo di intervento vengono utilizzate protesi in silicone specifiche, più robuste di quelle per l’ingrandimento del seno, che si inseriscono nella parte alta delle natiche tramite un’incisione nascosta nella piega in mezzo ai glutei”, precisa ancora la Enginoli.

Tuttavia si tratta di un’operazione che comporta non pochi rischi per via di possibile complicanze: “La più importate è la contrattura capsulare, che è data dalla reazione dell’organismo alla protesi glutea; intorno alla protesi si forma una cicatrice che in alcune persone è esuberante, andando a provocare col tempo dolore e a compromettere il risultato estetico dell’intervento, oltre a comportare la riapertura della ferita con possibile estrusione della protesi. Un effetto collaterale della presenza di protesi glutee in silicone è l’ impossibilità di effettuare iniezioni intramuscolari sui glutei, per il rischio di danneggiamento delle protesi. Dopo la gluteoplastica le iniezioni vanno effettuate in sedi alternative, come il muscolo deltoide. Altre complicanze come infezioni, sieromi, perdita di sensibilità, sciatalgia sono invece più rare ma non vanno sottovalutate”.

Meglio quindi optare per interventi più soft e graduali, complici anche i troppi errori di chirurghi poco scrupolosi e le continue lamentele celebri riportate dalle cronache.

 

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