Siderea Crimina non è solo un giallo ma anche un romanzo storico, un excursus artistico e letterario


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sidereaRoberto Zucchi è l’autore di Siderea Crimina, un capolavoro letterario che ha come protagonista Galileo Galilei.  Il libro è una miscela con dosi perfette e assolutamente gustose, composta dall’essenzialità del timbro giornalistico, dall’accuratezza delle ricostruzioni, dal forte impatto culturale dell’argomento e dalla ricchezza di particolari dell’ambientazione, racchiusi in un’accattivante sfera misteriosa.

Tutto si svolge a Padova agli  inizi del 1610. Grazie al suo cannocchiale, Galileo Galilei è da pochi mesi il primo uomo al mondo ad aver visto come è fatta davvero la Luna, i satelliti di Giove e che la via Lattea è un ammasso di stelle. Pubblica il risultato delle sue scoperte nel “Siderius Nuncius”, un volume di una cinquantina di pagine da lui stesso magistralmente illustrate. Sarà il libro con il quale la Scienza moderna entra ufficialmente nella Storia e la cambia per sempre, rivoluzionando una visione dell’universo da millenni inchiodata ai modelli di Aristotele e Tolomeo. In quei giorni Galileo è il professore più ricco e conosciuto dell’Università. Venezia gli ha garantito un vitalizio senza precedenti, conduce una florida impresa familiare, ha molti amici – altolocati e non – con cui non risparmia su baldorie e compagnie. Vicino a casa sua abitano la donna che ha amato e i loro 3 figli. “I diciotto migliori anni della mia vita”, dirà del periodo padovano, che fu anche il più fecondo della sua ricerca scientifica. Eppure, nonostante sia al massimo della fama, stimato e riverito, abbandona città, ateneo, amici e Serenissima Repubblica senza un saluto né una lettera di dimissioni, per non tornare mai più. Una fuga rimasta un “enigma”. Finora

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