Marina & Gian Luca, binomio stregato


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favoleggiando copertinaRapide storie di bambini, animali, streghe e clown. “Favoleggiando” (editore Booksprint) è una raccolta di undici favolette illustrate e raccontate in rima. Moderne, leggere, non prive di una morale gentilmente costruttiva. “Senza pesantezze ideologiche” precisa subito Gian Luca Caffarena, autore delle strofe. “Ma con qualche spunto di gentilezza e vitalità” aggiunge e in parte rettifica Marina Viazzi, che ha ideato le sceneggiature e curato le tavole. Immagini vivacissime e ricche di figure ben delineate nel tratto e nella personalità, tra ironia e benevola umanità. C’è il panciuto oste della Trattoria del Bimbo Buono: orco o buontempone? C’è il piccolo Teo, disperato per aver smarrito l’amatissimo orsacchiotto di peluche. Lo ritroverà? C’è Mario, “orso eccentrico e bonario”, che va in letargo d’estate, e perciò d’ inverno può soccorrere bimbi e bestiole in difficoltà per il gelo, diventando così l’ eroe del villaggio.Non manca l’invidiosa e grassoccia Bice, che vorrebbe sabotare la recita scolastica di fine anno. Da qualche mese “Favoleggiando” si può ordinare nelle librerie, o tramite Internet direttamente all’editore. E’ anche possibile scaricarlo come e-book.

Fateci caso.In genere, anche nei migliori disegnatori, quando si tratta di rappresentare una moltitudine – gruppo, assembramento, corteo – quasi sempre i volti sono tutti uniformi o simili, se non identici, in ripetitivo anonimato. Marina Viazzi invece inventa, diversifica e distingue ogni figura con puntigliosa psicologia: ogni personaggio ha un’identità propria e irripetibile, e spesso diventa uno sketch.

Entrambi gli autori vengono da Genova. I due si erano conosciuti da ragazzi, e da qualche anno si sono ritrovati, dando vita a un felice sodalizio artistico. Marina è suggestionata fin da piccola dal mistero delle fiabe nordiche, tutto quel mondo un po’ gotico di boschi, folletti e gnomi, magnificamente rappresentato dai grandi illustratori di fine Ottocento, da Rackham fino a Dulac e Nielsen. La giovane Viazzi si diploma al liceo artistico, per dedicarsi presto al disegno e alla pittura, allieva di maestri come Helios Gagliardo e Orlando Grosso. Illustra importanti raccolte di racconti e canti popolari, vince premi come il prestigioso Caffaro e lavora per la Mondadori, insegnando materie artistiche al Parini di Milano. Oggi si diverte a inventare filastrocche e giocattoli per i nipotini Leonardo e Pietro.

Gian Luca viene dal liceo classico, è laureato in legge, si è formato come giornalista pubblicista alla scuola di Piero Ottone. Si definisce ironicamente “più grafomane che scrittore”. E’ stato agente di cambio in una Borsa Valori che da tempo non esiste più, e con “La Borsa o la vita”, che gli è valso il premio Mario Soldati, testimonia di quella traumatica esperienza professionale. Sceneggiatore per la Disney e cantautore cabaret “nei peggiori locali di Torino”, tuttora scrive articoli e pubblica libri. “Questa raccolta di racconti e filastrocche – spiega – nasce come un gioco, per il divertimento dei nipotini. Poco più di uno scherzetto. Poi è maturato l’intento di comunicare un po’ di allegria anche a nonni, genitori e bimbi.”

Lei è ora una bella signora luminosa, riservata, finissima. Lui si direbbe più espansivo e loquace: “Marina – esclama con entusiasmo – proviene da una tradizione familiare colta, le sue illustrazioni sono smaglianti e sontuose”. Lei minimizza: “Ma va’, non esageriamo. Per favore! Oltretutto le hanno stampate male!” L’ altro incalza, rimproverandole troppa modestia: “Quando Marina è nata – il tono è di estasi – c’è stato un incantesimo. Una fatina le ha regalato la bellezza, un’ altra la creatività. Poi una terza fata – in realtà una maga maligna – ha deciso che non lo avrebbe mai saputo. E così è stato.” Marina nega, arrossisce e ride.



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