Dove fiorisce la Jacaranda


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Mascalucia (CT) –  Sabato 10 e domenica 11 giugno la splendida cornice di Villa Trinità a Mascalucia, appena fuori Catania, ospita la V edizione di Dove fiorisce la Jacaranda, mostra mercato di piante del giardino mediterraneo.
Una manifestazione che, di anno in anno, esalta la centralità dell’ambiente, del verde, della sapienza dell’uomo nell’organizzare la natura e dell’arte, che guarda alla Madre Terra per trarre ispirazione e plasmare opere che ne siano la sua più alta rappresentazione.

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Sarà proprio la Terra la protagonista della corrente edizione insieme all’arte, e nel tentativo di realizzare un vero e proprio parco-museo, all’interno di uno dei Grandi Giardini Italiani, la proprietà si è lasciata ispirare dal Respirart, il parco d’arte ad alta quota della Val di Fiemme, che quest’anno è partner della manifestazione.

Villa Trinità è l’ideale per una vacanze nel verde in Sicilia. La casa padronale è immersa in una magnifica oasi verde di circa 3 ettari dove trovano posto oltre a un orto botanico di pregio, vanto del padrone di casa, uno splendido agrumeto coltivato naturalmente che conserva l’originario impianto di irrigazione con le saie, canali fuori terra che permettevano la distribuzione delle acque irrigue mediante caratteristiche chiuse. I frutti dell’agrumeto vengono utilizzati dalla padrona di casa per la preparazione di deliziose conserve e marmellate. Da non dimenticare l’antico palmento dove un tempo si pigiava l’uva e che oggi è invece adibito alla degustazione del vino e dei caratteristici prodotti locali.

L’Azienda Trinità e il suo agriturismo in stile siciliano, appartengono da sempre alla famiglia Bonajuto. I Bonajuto, antica famiglia di origine spagnola, arrivano in Sicilia al seguito della regina Bianca di Navarra nel lontano 1300. Essi stabilirono la loro residenza nel vitale quartiere della Civita a Catania dove eressero il loro palazzo inglobando sul lato occidentale della proprietà, un’importante basilichetta di età bizantina risalente al V- VIII secolo. Tale soluzione oltre ad arricchire il palazzo di una chiesa poi divenuta cappella privata, contribuì a far crescere il prestigio della famiglia che tra il XV e il XVI secolo divenne una delle più importanti della città di Catania fino ad acquisire nel 1428 la nobiltà di feudo.



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