Il 20 dicembre è stata restituita ai cittadini de L’Aquila la Basilica di Collemaggio. “La riapertura della Basilica è il simbolo vero della rinascita della città dell’Aquila“, così Pierluigi Biondi, sindaco dell’Aquila, a pochi metri dall’altare della basilica, ha riassunto l’emozione sua e dei suoi concittadini per quello che ha definito il “ritrovare uno dei simboli identitari più forti della città”. Biondi ha aperto gli interventi in occasione della riconsegna alla cittadinanza della restaurata basilica di Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila, gravemente danneggiata dal sisma del 2009. Alla cerimonia di riapertura, tenutasi oggi, hanno partecipato il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, l’arcivescovo metropolita dell’Aquila, Giuseppe Petrocchi, la soprintendente all’archeologia, arte e paesaggio Alessandra Vittorini e il responsabile delle relazioni con gli azionisti dell’Eni Claudio Granata. Presente anche Gianni Letta.
Proprio l’Eni, infatti, in collaborazione con varie università italiane, soprintendenza e comune, è stato protagonista del restauro della basilica: “Per portare a termine questo impegno abbiamo affrontato la somma di 14 milioni di euro e ci siamo dedicati al progetto negli ultimi 4 anni: sono stati anni impegnativi, i primi due dedicati alla progettazione, fatta entrando molto nel dettaglio, i successivi due per realizzare l’opera che consegnamo rispettando puntualmente la scadenza che ci eravamo dati”. L’impegno dell’Eni per L’Aquila non termina qui: “Siamo orgogliosi di quanto abbiamo fatto e felici per ciò che stiamo restituendo alla città. Ma non finisce qui -ha affermato Claudio Granata– abbiamo l’impegno di intervenire sul Parco del Sole, ancora un anno al massimo e realizzeremo anche questo”. L’Eni, va ricordato, ha impegnato la propria capacità organizzativa e le proprie risorse fruendo del supporto tecnico-scientifico del Politecnico di Milano, dell’Università La Sapienza di Roma e dell’Università dell’Aquila.
La cerimonia, tenutasi nella basilica ancora spoglia della quasi totalità dei suoi arredi, delle sue opere d’arte, messe in sicurezza, avviate al restauro dopo il sisma e che torneranno in sede nel corso del 2018, ha avuto un suo momento più toccante, più partecipato dagli aquilani, con la traslazione dell’urna di Celestino V come dire il ritorno alla loro funzione e collocazione di due simboli forti nella stessa giornata.
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