La Stazione delle Muse


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Un nuovo allestimento interattivo e un progetto biennale rivolto ai più giovani: iniziative dedicate, installazioni di realtà virtuale e un videogioco promuovono la conoscenza delle opere trafugate dai nazisti e ancora “prigioniere di guerra”

Milano – Il termine “museo”, dal greco Μουσεῖον, luogo sacro alle Muse, ha un’etimologia antica che nei secoli, fino all’epoca contemporanea, sta trasformando il suo significato nei confronti di chi lo frequenta: il Museo, così come proposto oggi, non vuole essere più solo un luogo statico dove sono esposte e catalogate le opere d’arte, ma diventa un polo vitale, dinamico, tecnologico, in cui il cittadino può vivere in prima persona esperienze sensoriali, sociali, umane.
Già nel maggio 2015, con lo scopo di avvicinare il pubblico a una tematica attuale, nasce alle porte di Milano, a Cassina de’ Pecchi (in epoca romana la prima tappa della strada che collegava Milano ad Aquileia), il MAiO, Museo dell’Arte in Ostaggio e delle grafiche visionarie. Il MAiO è il primo museo italiano che intende sollecitare memorie e azioni per recuperare i 1.641 tesori culturali ancora “prigionieri di guerra”, trafugati dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, nonché il terzo nel mondo di questo tipo. Sviluppato da un’idea del giornalista e scrittore Salvatore Giannella, ideatore e coordinatore del “Premio Rotondi ai salvatori dell’arte”, il museo ospita pannelli dedicati che, regione per regione, elencano le opere mai ritrovate, e una postazione multimediale con video 3D che rende il visitatore protagonista di un’esperienza interattiva volta a conoscere ed esplorare alcune delle opere trafugate, trasformandole in immagini rielaborate attraverso algoritmi e pennelli elettronici.

Al MAiO approda quindi una tendenza ancora poco diffusa in Italia, ma consolidata nei principali musei del mondo, di allargare e intrattenere il pubblico con le tecnologie digitali e i videogiochi. L’esperienza dello studio d’arte digitale Streamcolors, nato a Milano dalla ricerca artistica di Giacomo Giannella e specializzato nella realizzazione di video in ambiente 3d, installazioni interattive, videogames e applicazioni, si fonde qui alla tematica delle opere d’arte trafugate, su cui in Italia sono attivi, oltre ai Ministeri dei Beni culturali e degli Esteri, anche lo speciale nucleo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio culturale e l’analogo nucleo della Guardia di Finanza. Il nuovo allestimento interattivo diventa quindi un modo per raccontare con immagini e suoni un tema prezioso e attuale, anche perché l’Italia è ancor oggi la nazione più colpita da questo tipo di reato, tanto che si contano circa 55 furti al giorno, pari a circa 20 mila opere all’anno, che a loro volta portano un giro d’affari di 9,3 miliardi di euro.



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