Il Fai “svela” 660 luoghi “Meravigliosi” in 250 città Italiane


Add to Flipboard Magazine.

Il Fai ‘svela’ 660 tesori. In tutta Italia sarà possibile visitare i ‘Tesori’ di solito non accessibili o poco valorizzati tra palazzi, chiese, castelli e aree archeologiche, in cui si potrà accedere guidati da un ‘esercito’ di 3.800 volontari del Fai, per lo più giovani, che accompagneranno il pubblico attraverso l’itinerario di visita al ‘prezzo’ di un contributo facoltativo, preferibilmente da 2 a 5 euro. Obiettivo del Fai, infatti, è quello di sostenere con queste aperture speciali la campagna di raccolta fondi e di iscrizione all’organizzazione, ‘Ricordati di salvare l’Italia‘ attiva fino al 31 ottobre.

Dal Palazzo dell’Aeronautica a Roma alla villa Domiziana di Sabaudia, passando per capolavori poco conosciuti e inaccessibili come il Giardino e l’ipogeo di Babuk a Napoli, il Real Orto Botanico della città partenopea, il teatro Margherita di Bari e il percorso dei Murazzi del Po a Torino. Senza dimenticare la Certosa di Parma, le Biblioteche riunite ‘Civica e A. Ursino Recupero’ di Catania, il Palazzo Edison e la Torre della Fondazione Prada a Milano.

Nel dettaglio, tra le ‘chicche’ che potranno essere visitate, a Roma c’è dunque il bunker sotto la stazione Termini, una cabina di comando fatta costruire da Mussolini nel 1936 in previsione della Seconda Guerra Mondiale. Era di fatto un rifugio per i ferrovieri nel caso di bombardamenti. Sempre a Roma c’è da ammirare anche il il treno presidenziale realizzato tra il 1947 e il 1948 dalle Officine Fs di Prato e di Voghera restaurando e riallestendo 9 delle 12 vetture che già avevano composto il treno reale costruito tra il 1928 e il 1933 per le necessità di Casa Savoia.

A Venezia, inoltre, porte aperte a Ca’ Dolfin, sede dell’Università Ca’ Foscari, un palazzo costruito nel XVI secolo su fondazioni risalenti al IX. A Savona aprirà il carcere Sant’Agostino situato nel centro di Savona. Un complesso in cui nella seconda metà del Trecento furono eretti la chiesa e il Convento di Sant’Agostino. A seguito della soppressione degli ordini monastici, operata dalle leggi napoleoniche, il convento divenne un carcere giudiziario che nel tempo ha ‘ospitato’ personalità illustri della lotta antifascista come Ferruccio Parri, Carlo Rosselli e Sandro Pertini. Un luogo chiuso nel 2016 e ora visibile grazie al Fai.

 



Devi essere registrato per inviare un commento Entra o registrati