Inside Magritte


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La cattedrale dell’Immagine nel complesso di Santo Stefano al ponte, a Firenze, a due passi da ponte vecchio, è solita ospitare mostre multimediali che ritraggano la vita e le opere dei maggiori artisti e uomini di successo della nostra e delle epoche passate. Le mostre multimediali hanno lo scopo di celebrare le emozioni visive tramite un’esperienza immersiva grazie alla quale le opere prendono vita diventando reali fino a creare, nello spettatore, la sensazione di farne parte. Questa volta, la chiesa sconsacrata, ospiterà il percorso espositivo multimediale “Inside Magritte” fino al 1 marzo 2020, la mostra curata da Julie Waseige, storica dell’arte e direttrice scientifica del Magritte Museum di Bruxelles, renderà possibile la condivisione delle opere più iconiche di questo autore, esponente più importante del surrealismo del 900.

Magritte, non amava definirsi un pittore, bensì un semplice lavoratore poiché la pittura è lo strumento della sua immaginazione e modo per evocare ciò che occupa i pensieri di tutte le persone, ovvero  il mistero del mondo. Il mistero, è esso stesso un universo completamente racchiuso: un universo mentalmente distaccato e inaccessibile al mondo esterno dal “significato sconosciuto perché il significato della mente stessa è sconosciuto”.

L’originalità dell’arte di Magritte sta nei protagonisti dei suoi quadri: soggetti semplici e simili, assemblati con ciò che li circonda in modo tale da creare un “nuovo linguaggio” che si esprime con una “grammatica del tutto bizzarra”.

Viene difatti definito “ le saboteur tranquille” per la sua capacità di insinuare dubbi sul reale raffigurando il reale stesso. È l’architettura barocca di Santo Stefano al ponte quindi ad accogliere l’arte enigmatica di Magritte, le sue pareti e i pavimenti, saranno animati da uomini in bombetta che galleggiano nei cieli delle metropoli, corpi umani con la testa di pesce e dalla famosa pipa non pipa ( ceci n’est pas un pipe) per un’esperienza totalmente immersiva ai confini dell’immaginazione, immaginazione che per Magritte aveva significato di verità.

Il percorso poi si snoderà attraverso La caledoscopica sala degli specchi e successivamente attraverso l’esperienza di realtà 3D con gli oculus VR, sviluppata dal team di Crossmedia group, ideatore dell’intera mostra, con l’aiuto alla regia di the fake factory.

Insomma “ Inside Magritte” ha tutti i presupposti per regalare allo spettatore un percorso enigmatico e surreale ai limiti dell’illusione e dell’allusione immaginative, vie che conducono alla verità.

Giulia Checchi



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