La città della 1000 Miglia, un viaggio tra storia, arte e innovazione


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La 1000 Miglia vuole, oggi più che mai, valorizzare e sostenere i territori italiani che ogni anno
accolgono la Corsa più bella del mondo, protagonisti della competizione al pari delle automobili che li attraversano, parte integrante del suo fascino ed espressione della bellezza, dello stile e della cultura italiana, veri e propri crocevia tra radici antiche e spinta all’innovazione.
E come non celebrare e raccontare allora della città di Brescia, vero e proprio cuore pulsante della gara da dove ogni anno parte la manifestazione per farvi ritorno dopo aver percorso migliaia di chilometri attraverso alcune delle città più belle d’Italia.


Brescia: un dialogo costante tra storia e contemporaneità
Situata in una provincia che presenta una varietà di paesaggi straordinari, l’area di Brescia è caratterizzata da un insieme di ricchezze artistiche, storiche e naturali che la rendono una tappa imperdibile del Nord Italia. Incastonata tra i laghi di Garda, d’Idro e d’Iseo, la provincia di Brescia comprende la Franciacorta con dolci colline e filari di vigneti, la pianura Bresciana ma anche le Valli Camonica, Trompia e Sabbia per gli appassionati di sport e natura, circondati da panorami mozzafiato.
Ricca di storia poiché ospita la più vasta area archeologica romana del Nord Italia, vanta anche la maggiore estensione di luoghi longobardi iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 2011.
Tra le numerose bellezze storiche e artistiche della città, chi si troverà a visitare Brescia potrà ammirare il complesso di Santa Giulia, un vero scrigno di tesori che comprende la Croce di Desiderio del IX secolo, una delle più grandiose opere di oreficeria del mondo, gli incredibili affreschi del Coro delle Monache, i resti delle antiche Domus romane e i meravigliosi interni della Basilica di San Salvatore.
Un’altra tappa da non perdere è il parco archeologico romano che comprende l’area archeologica con Piazza del Foro, il Capitolium, il Santuario repubblicano, l’antico teatro, la Basilica romana, visitabili anche con realtà aumentata.


Dalla fine del 2020, inoltre, dopo due anni di restauro una delle più straordinarie statue in bronzo di epoca romana, databile intorno alla metà del I secolo d.C. – ha fatto il suo rientro nel Capitolium.
Alla Vittoria Alata – simbolo della città di Brescia, amata da Giosuè Carducci che la celebrò nell’ode Alla Vittoria, ammirata da Gabriele d’Annunzio e da Napoleone III che ne vollero una copia – è stato dedicato un allestimento museale, progettato dall’architetto spagnolo Juan Navarro Baldeweg, e concepito per esaltare le caratteristiche materiche e formali valorizzate dalla complessa operazione di restauro.
La città vede un dialogo costante tra patrimonio storico e contemporaneità come si può ammirare dall’opera donata a Brescia dal maestro siciliano Emilio Isgrò e installata nella Stazione di Brescia. L’Incancellabile Vittoria – da lontano è il profilo di un angelo dalle braccia aperte, rosso fiammante su fondo nero e solo avvicinandosi si distinguono le famose cancellature, marchio di fabbrica di uno degli artisti più originali del Nove-cento italiano – unisce il desiderio di congiungere due luoghi e due momenti lontani nel tempo: la stazione, nodo nevralgico della città contemporanea, per la quale l’opera di Isgrò è stata concepita, e il Capitolium romano, dove è tornata trionfante la statua della Vittoria Alata.
La sagoma rossa, che l’artista ha delineato su 303 pannelli di fibrocemento fresati, è la gemella del leggen-dario bronzo rinvenuto nel sottosuolo del Capitolium alla vigilia dei moti risorgimentali.
Dal periodo romano, una passeggiata porterà il viaggiatore fino al castello di Brescia- costruito tra il ‘300 e il ‘500 – per una vista dominante sulla città e per ammirare il primo osservatorio astronomico pubblico d’Italia e luogo di eventi nel corso dell’anno, dalle rievocazioni storiche medioevali al cinema all’aperto.
Scendendo nel centro della città, si incontrerò la bellissima Biblioteca Queriniana, fondata nel 1747 nella sede all’interno del Palazzo Vescovile in via Mazzini. Da allora la Biblioteca ha continuato ad arricchirsi e vanta oggi un patrimonio di oltre 500.000 opere tra cui 1.158 incunaboli, 8.386 cinquecentine e 10.000 mano-scritti con magnifici esempi di codici miniati.
Le piazze italiane sono famose nel mondo e Brescia non fa eccezione.
Piazza Duomo, nota anche come Piazza Paolo VI, racchiude gli edifici simbolo del potere civile e religioso della città medievale, come il Broletto, sede della Prefettura e di alcuni uffici comunali e delimitato dalla storica Torre del Pégol, e il Duomo Vecchio, raro esempio di architettura romanica a pianta circolare con splendide opere artistiche del Romanino, Moretto, Cossali. Al centro della piazza si erge il Duomo Nuovo, costruito a partire dal 1604 e completato nel 1825 dal Vantini.
Piazza caratterizzata da uno splendido connubio di stili diversi in cui emerge la chiara impronta veneziana, Piazza Loggia è uno dei cuori pulsanti di Brescia. Sul lato ovest la piazza è dominata da Palazzo Loggia, costruito fra il 1492 e il 1570 con contributi di Palladio e Sansovino, oggi sede del Comune di Brescia. A est la Torre dell’Orologio con l’antico orologio astronomico segna lo snodarsi degli eleganti portici.
Terza grande piazza di Brescia, Piazza Vittoria – luogo che ospita tradizionalmente il villaggio 1000 Miglia e la cerimonia di punzonatura delle auto – si offre in tutta la sua vastità ponendosi come spazio ideale per una passeggiata a cielo aperto seppur immersi nel tessuto cittadino. Contraddistinta da un linguaggio architettonico austero e imponente di stampo fascista, sulla piazza si affacciano il Palazzo delle Poste e a ovest il Tor-rione, edificio opera dell’architetto romano Marcello Piacentini, realizzato tra il 1931 ed il 1932. Primo grattacielo italiano, al momento della sua costruzione è stato celebrato come il grattacielo in cemento armato più alto d’Europa.
Non solo storia e architettura, ma anche arte e cultura, come testimonia il Teatro Grande, considerato uno dei più importanti in Italia o la Pinacoteca Tosio Martinengo che ospita opere di Raffaello, Foppa, Savoldo, Moretto, Romanino, Lotto, Ceruti, Hayez, Canova, ed è ritenuta una delle pinacoteche più rilevanti del Nord Italia.
Cultura e tradizione, a cui si aggiungono le oltre 100 proposte di esperienze autentiche che Brescia offre ai viaggiatori per farli sentire parte integrante del territorio. Una vetrina consultabile in italiano, inglese e tedesco che spazia dall’ambito artigianale, agroalimentare, musicale, sportivo per soddisfare le esigenze di ognuno.
Se da un lato il turismo è una leva portante per la ripresa, lo stesso è la spinta allo sviluppo e innovazione per migliorare il futuro e la vita delle persone. In questo contesto si inseriscono diverse imprese e start-up locali che hanno, tra l’altro, contribuito concretamente ad alleviare ed arginare la crisi sanitaria causata dalla pandemia utilizzando il proprio know-how e convertendo le proprie tecniche produttive per realizzare dispositivi e strumenti utili per contrastare l’emergenza.


Tanti i progetti nati in territorio bresciano, come ad esempio la maschera da snorkeling trasformata e adattata a funzionare come un respiratore grazie alla messa a punto di speciali valvole realizzate attraverso la stampa 3D, che ha aiutato numerosissime persone durante i periodi peggiori dell’epidemia di Covid-19. Brescia quindi si presenta come una città dalle molteplici sfaccettature, un ponte tra le ricchezze del passato e l’innovazione del futuro, un po’ come lo è del resto la 1000 Miglia. Non a caso il motto che ha caratterizza l’edizione 2021 della gara è stato “Crossing the future”, ovvero la propensione di 1000 Miglia ad af-fiancare alla tradizione e all’heritage anche l’innovazione e il futuro dell’automotive. Un tema, questo, affrontato annualmente da 1000 Miglia durante il Green Talk, il consueto appuntamento dedicato alle sfide della mobilità del futuro che precede di pochi giorni la gara, e la 1000 Miglia Green: una sfida nella sfida, dove un numero limitato di vetture Full-electric affrontano in modalità elettrica l’intero percorso della gara, affiancando le auto storiche.



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