Prediligono ambienti climatici aridi e per adattarsi in luoghi tanto avversi hanno subito particolari modificazioni morfologiche, trasformando le foglie in spine e trasferendo la funzione clorofilliana sul fusto, il Cladodo.
E’ un falso pregiudizio pensare che queste piante non siano in grado di fiorire. Se adeguatamente trattate sono in grado di produrre anche fiori di grandi dimensioni e di colori sgargianti, anche se di scarsa durata e per molte solo alla notte, proprio per ridurre la traspirazione d’acqua. Il loro estremo adattamento all’ambiente arido, fa sì che questo tipo di piante sia considerato la panacea degli smemorati delle annaffiature e resiste alle esposizioni ad alte temperature. Di contro presentano invece molte difficoltà in situazioni di scarsa illuminazione e alle basse temperature, ricordiamo che non possono andare al di sotto di 5°.
La Concimazione di questo tipo di piante è una pratica indispensabile e va fatta con concimi ricchi in fosforo e potassio. L’azoto è richiesto in quantità limitata, perché stimola la pianta a crescere, inflaccidendo i tessuti ed aumentandone la traspirazione. Ottimale è il periodo da fine inverno al periodo primaverile per stimolare la crescita e la fioritura. Sono poi preferibili i concimi liquidi perché queste piante non tollerano persistenza di sali in suolo, e dimostrano elevate necessità in microelementi, talvolta dilavati dal suolo molto permeabile. Le piante grasse hanno una lenta crescita e di conseguenza non è necessario rinvasarle spesso. Tuttavia l’operazione può essere fatta ogni 2 anni con sicuro benessere per la pianta dovuto all’eliminazione di eventuali parassiti.
E’ consigliato il terriccio universale miscelato al 30 % circa con argilla espansa o lapillo e sabbia.
La dimensione dei vasi, a differenza delle piante a foglia, può essere notevolmente ridotto
La stagione migliore per i rinvasi delle piante grasse va da fine inverno a inizio primavera, prima che abbiano sviluppato le nuove radici.
La riproduzione
La tecnica di riproduzione maggiormente praticata è quella per talea, perché molte Cactacee possiedono una spiccata attività rizogena e, seguendo semplici accorgimenti, le loro talee attecchiscono di norma facilmente. Questa operazione è consigliata per recuperare piante malformate o filanti per scarsità di luce, ma altrettanto utile è nei casi di rigenerazione di piante danneggiate da patologie o insetti.
Le talee vanno prelevate nel periodo di sviluppo vegetativo (primavera), utilizzando parti di piante non danneggiate da malattie e che non presentino boccioli fiorali. Le talee saranno poste a radicare in un substrato di torba e sabbia, mantenendo il suolo lievemente umido.
Non tutte le piante grasse si propaganoper talea, molte si propagano per germogliazioni laterali come gli Echinocactus o le Mamillaria. Altre come Crassula o Echeveria si propagano facilmente per talea di foglia, ponendo direttamente le foglie in suolo senza alcuna asciugatura.
Nelle propagazione dell’Aloe dell’Agave o dei Sempervivum è consigliabile il distacco di germogli basali con una porzione di radici.
Ecco i principali sintomi e cause debilitanti
Patologie non parassitarie : nutrizionali o ambientali.
sintomo sulla pianta |
problema |
Tessuti molli e marcescenti alla base con ricurvamento del fusto. |
Eccessi idrici con erronea nutrizione (eccesso di Azoto) |
Tessuti molli o raggrinziti alla base con ricurvamento del fusto. |
Scarsità idrica e scarsa nutrizione |
Decolorazione generalizzata della pianta con ingiallimenti più pronunciati nelle zone basali |
Nutrizione di scarsa qualità e eccessi idrici |
Crescita ad anelli con sezioni irregolari |
Eterogeneità idrica e nutrizionale |
Esilità dei fusti e ricurvatura per scarsa robustezza costituzionale |
Illuminazione insufficiente e nutrizione carente. |
Ingiallimenti progressivi dagli apici al basso della pianta . Fioritura nulla o molto scarsa . |
Carenza di Ferro o terreno molto compatto e calcareo. |
Bruciature o chiazze spugnose marroni |
Scottature solari |
Tessuti che da verdi divengono grigi e perdita di consistenza |
Gelo o brinata improvvisa |
Avversità parassitarie dovute a funghi
sintomo sulla pianta |
Gruppo patologico di funghi |
Aree nerastre che si allargano con formazione di marciume molle al centro dei fusti |
Gloeosporium cactorum |
Aree nerastre puntinate con formazione di marciume molle che penetra al centro dei fusti. |
Cancrena midollare |
Macchie giallognole di seccumi sui fusti |
Maculature dei cladodi |
Muffe grigiastre ad anelli che si diffondono su tutta la pianta |
Botrite |
Marciume basale con imbrunimenti e ripiegamento |
Marciume della base o Phytophtora cactorum |
Insetti o parassiti animali
sintomo sulla pianta e sui grappoli |
Tipo di insetto |
Insetti che con le loro punture su giovani fusti e steli floreali producono avvizzimenti e deformazioni. |
AFIDI |
Masse biancastre lanuginose o insetti ricoperti di scudetti di vario colore bianco o rossastro |
COCCINIGLIE |
Sono minuscoli ragni che provocano con le loro punture sui fusti ingiallimenti puntinati a cui segue un seccume suberoso . Sono molto mobili e quando attaccano massicciamente la pianta producono anche piccole ragnatele. |
ACARI o RAGNETTI ROSSI E GIALLI |