UN CASO DI IRONICA IELLA


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HOLLYWOOD – Il sessantenne Louis Warner è un piccolo imprenditore di Los Angeles, produce e vende yogurt. Da un anno però le cose gli vanno storte, la sfortuna lo perseguita accanitamente: le vendite gli si sono dimezzate, quattro mesi fa gli si è incendiato lo stabilimento, i ladri gli sono entrati in casa e gli hanno rubano oltre 650.000 dollari, poi la moglie l’ha piantato per fuggire con un amico di famiglia (tradito due volte: dalla moglie e dall’amico…).

Ora, in seguito al collasso finanziario americano, la sua impresa industriale è andata definitivamente a rotoli e le autorità hanno chiesto il suo fallimento.

Dopo aver a lungo riflettuto sulla sua situazione decide di suicidarsi, ma vuole essere sicuro che il progetto gli riesca, perciò predispone attentamente il piano.

Dopo aver valutato diverse possibilità, sceglie l’impiccagione.

Per questo si mette a cercare un albero grande, con rami resistenti e a portata di… collo. Lo trova sulla costa dell’Oceano Pacifico, non lontanissimo dalla sua abitazione, in un punto isolato, a Malibu Lagoon Beach. Insomma, secondo lui, il posto “ideale” per i suicidi…

Sebbene sia desideroso di andarsene il più presto possibile da questo mondo, Louis teme la sofferenza, non vuole provare alcun dolore. Pensa allora d’ingoiare qualche dozzina di pillole di sonnifero in modo da perdere la sensibilità fisica e la percezione di morte. Ma prima di realizzare il progetto prende informazione da alcuni farmacisti e fa ricerche nelle cronache nere dei quotidiani.

Dalle indagini viene a scoprire che il sonnifero non agisce immediatamente: ci sono decine di terribili storie di persone che hanno scelto l’impiccagione come suicidio, ma nonostante il sonnifero, hanno sofferto terribilmente per almeno mezz’ora appesi alla corda prima di crepare.

Allora Louis corregge il suo piano: la testa nel cappio la infilerà un’ora dopo aver ingoiato il sonnifero e poi, per maggiore… tranquillità, si tirerà una fucilata.

Ci riflette ancora per qualche giorno, dopo di che, deciso, compra una robusta fune, due manciate di pillole di sonnifero e un fucile.

Di notte si reca a Malibu Lagoon Beach e inghiotte le pillole. Dopo circa un’ora sale su uno scoglio, lega la fune al ramo del grande albero, fa scivolare il laccio attorno al collo, si punta la canna del fucile e fa fuoco; ma in quello stesso momento mette accidentalmente un piede fuori dallo scoglio e scivola all’esterno, sul mare. Il proiettile di conseguenza manca il bersaglio e va a recidere nettamente la fune. Louis precipita nell’oceano.

Nell’impatto con il mare, Louis inghiotte così tanta acqua da vomitare tutte le pillole di sonnifero  non ancora assimilate. Alla fine non gli rimane che rassegnarsi e nuotare verso riva.

Il suicidio è stato il suo ennesimo fallimento.

Adesso, se volete incontrare Louis Warner, lo potete trovare a Venice Beach (dove l’ho

conosciuto),  la nota località balneare non lontana da Malibu Lagoon. Lì, lungo la promenade, truccato da clown, vende ai turisti – pensate un po’ – gadget… portafortuna.

E la vita – ahilui!

Carlo Masi



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