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Carbossiterapia in medicina estetica

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L’ impiego di anidride carbonica a scopo terapeutico nasce in Francia negli Anni ’30, in quel periodo con la balneoterapia, era sfruttata l’azione delle acque termali ad alto contenuto di CO2  per   il trattamento delle arteriopatie periferiche organiche e funzionali. Negli anni ’80 viene progettato il primo apparecchio erogatore di anidride carbonica pura, solo più tardi nel ’95 nasce la prima apparecchiatura per uso sottocutaneo di anidride carbonica, che trova indicazioni oltre che nelle arteriopatie  periferiche anche nella panniculopatia edematofibrosclerotica (PEFS)  e nella terapia antiaging del volto, collo e decollètè.

L’iniezione sottocutanea di anidride carbonica in forma gassosa agisce determinando  vasodilatazione  arteriolare, attivazione di enzimi deputati alla degradazione del tessuto adiposo e, iperossidazione tissutale con miglioramento delle funzioni metaboliche distrettuali.

L’anidride carbonica viene insufflata a livello intradermico con un ago molto sottile creando un enfisema superficiale che viene riassorbito in alcuni minuti. Per eseguire una seduta al volto occorrono circa  dieci minuti,le sedute devono  susseguirsi a scadenza quattordicinale per quattro-cinque sedute. Tale terapia è indicata per ridisegnare l’ovale del volto ed eliminare le borse sotto gli occhi, le zampe di gallina, le rughe glabellari.. Il trattamento è molto ben tollerato e non richiede alcuna anestesia.

redazioneBonVivre

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