Buon compleanno Martina !
Un breve trafiletto della cronista dell’Unione Sarda, uno zuccherino elogiativo della contessa, mi porta alla mente il momento in cui, ancora giovanotto, conobbi la mitica Marta Marzotto, ex operaia di carattere e d’ingegno, nonché abile manager dalle infinite pubbliche relazioni nei luoghi più à la page del turismo internazionale, ivi compresi Porto Cervo e Porto Rotondo. Assunto da poco un incarico di ferma responsabilità pubblica, in Sardegna, mi ero trovato alle prese con alcuni problemi di compatibilità di svariati insediamenti, esistenti lungo il litorale dei VIP, con la normativa vigente, scoprendo, quasi per caso, a seguito di precisa e circostanziata segnalazione, che molte strutture turistiche erano sorte per ‘amore del mare verticale’ (cioè per comodità propria), senz’alcuna autorizzazione. Passati al setaccio i vari interventi effettuati nel tempo, ignorando la presenza di stato e regione, di autorità marittime e di tutela del paesaggio, era inevitabile intraprendere un’azione riparatrice che liberasse dagli abusi ciò che ancora s’identificava con il demanio, proprietà ad uso collettivo per sua stessa natura e definizione. Non so come, ma, nonostante la discrezione dell’attività amministrativa messa in atto dall’Ufficio che rappresentavo, i nomi noti dei protagonisti coinvolti nella vicenda venne alla luce sui giornali, con un battàge del tutto imprevedibile, ponendo in primo piano diversi personaggi della vita mondana, economica e sociale dell’epoca, fra i quali spiccava l’innovativa stilista, ancora per qualche verso legata al celebre Renato Guttuso, le cui tracce erano significativamente presenti nell’alloggio estivo dell’ allora emergente creatrice di moda. Una serie di telefonate di amici e conoscenti e di funzionari di rango fece da battistrada, per così dire, al nostro incontro durante una cerimonia di premiazione in Costa Smeralda, avendo così l’occasione di conoscere personalmente la fascinosa nobildonna: appena la vidi, mi affrettai ad un rituale baciamano e a sorriderle, date le circostanze, con contenuta simpatia.
La signora non esitò un attimo a qualificarmi come un rompiscatole giovane e bello, a differenza di quanto ella stessa aveva fino a quel momento immaginato, cioè un tipaccio vecchio ed incazzoso.
Superata la fase preliminare, mi prese in disparte per rifilarmi alcuni pistolotti su quello che, a suo dire, avevo combinato. Ma come? Una pioniera della Costa (che amava profondamente) era stata ignorata dalla comunità locale e dalle istituzioni come tutrice generosa e grande aficionada dell’isola? Lo sapevo o no, che dopo aver causato quel tale pandemonio, lei sarebbe rimasta senza la casa prediletta? E che fine avrebbero fatto le piante di ginepro, premurosamente innaffiate per maggior attenzione, addirittura, con l’acqua minerale?
Al di là dei diversi ruoli che il destino ci affidò, anch’io voglio oggi ricordare con affetto la sempre leggiadra Martina, augurandole un felice compleanno e una lunga stagione di serenità e di gioie.
Pier Nico Ornano
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