BELLINI, BOTTICELLI, POLLAIOLO. Capolavori s-velati da Omar Galliani


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Ciò che qui Galliani propone è una sua personalissima, affascinante lettura, o meglio reinterpretazione, di tre delle “icone” assolute della Casa-Museo milanese: il Ritratto di dama di Piero del Pollaiolo, il Compianto sul Cristo morto di Sandro Botticelli e l’Imago Pietatis di Giovanni Bellini.
A ciascuno di questi capolavori Galliani riserva una sorta di “Omaggio d’artista”. Così il confronto forse più complesso, quello con la Dama del Pollaiolo che è anche l’opera simbolo del Poldi Pezzoli,è stato risolto dall’artista reggiano attraverso la proposta di una “visione”. In essa il capolavoro del Pollaiolo è trasposto in un’opera di grandi dimensioni, due metri d’altezza e quattro di base, interamente realizzata a matita su tavola. Si tratta di un’opera basata sulla specularita’ data dal contatto tra una tavola bianca e una tavola nera, o meglio, una tavola di pioppo grezzo ed una preparata con un fondo nero in cui la luminescenza della matita mette in evidenza il soggetto in rapporto alla luce e alla sua intrinseca cangianza. La Dama, nella interpretazione di Galliani, si mostra e si cela, specularmene appunto.
L’allestimento, da un’idea di Mario Botta, risulta fortemente evocativo e punta a far dialogare le opere con gli ambienti del Museo che le ospitano: il Salone dell’affresco, con il grande disegno del Ritratto di dama; la Sala dei tessuti, una sorta di cabinet con i disegni preparatori di ciascuna opera e infine la Sala del collezionista, dove sono esposti altri lavori realizzati dal Maestro che reinterpretano l’arte antica e tra esse gli “svelamenti” del Botticelli e del Bellini del Poldi Pezzoli.

Fino al 23 ottobre 2011 a Milano, Museo Poldi Pezzoli



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