Epifania, tutte le feste porta via…


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“La Befana vien di notte con le calze tutte rotte, col vestito da romana viva viva la befana”…..Così recita la filastrocca che cantano i bambini il giorno dell’Epifania.
La Befana è nell’immaginario collettivo una vecchietta che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, a cavallo di una scopa, vestita con un gonnellone scuro e ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un paio di ciabatte consunte, passa sopra i tetti e calandosi dai camini riempie le calze lasciate appese dai bambini, di doni, caramelle e dolciumi di ogni tipo ma anche di carbone e cenere per quelli meno buoni.
Secondo la leggenda, i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una vecchia.Nonostante le loro insistenze, affinché li seguisse per far visita al piccolo, la donna non uscì subito di casa per accompagnarli ma lo fece solo in seguito, pentitasi di non essere andata con loro, andò a cercarli fermandosi in ogni abitazione che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù.

La befana nel mondo è festeggiata in vari modi, in Spagna ad esempio, il 6 gennaio tutti i bambini si svegliano presto per vedere i regali che i Re Magi hanno lasciato. Mentre il giorno precedente mettono davanti alla porta un bicchiere d’acqua per i cammelli assetati e anche qualcosa da mangiare.
In Francia si prepara un dolce speciale, all’interno del quale si nasconde una fava:chi la trova diventa il re o la regina della festa.
In Islanda il 6 gennaio viene chiamato il tredicesimo, perché dal 25 dicembre fino a questa data trascorrono 13 giorni ed è quindi l’ultimo giorno del periodo festivo nel quale si dice addio al Natale. La festa inizia con una fiaccolata, alla quale partecipano anche il re e la regina degli elfi. A metà strada arriva anche l’ultimo dei Babbo Natale, il tredicesimo ( il primo Babbo Natale arriva l’11 dicembre e poi ne arriva uno ogni giorno fino a Natale, successivamente dal 25 dicembre in poi ne va via uno al giorno). La fiaccolata finisce con un falò e con dei fuochi d’artificio.
In Romania, invece, la festa dell’ epifania rappresenta la venuta dei Re Magi ed è un giorno festivo. Ancora oggi in alcuni paesi i bambini vanno lungo le strade e bussano alle porte per chiedere se possono entrare per raccontare delle storie. ricevendo come compenso qualche spicciolo, mentre i preti vanno a benedire le case.
Anche da noi non mancano le tradizioni a seconda della regione:
in Emilia Romagna, ad esempio, si dice che nella notte dell’Epifania le mura diventino ricotta mentre nelle Marche e in Abruzzo che gli animali si mettano a parlare, ma che non si debba riferire il contenuto delle loro rivelazioni!!
A Palermo si narra che i Re Magi attraversarono l’isola e fecero fiorire per incanto gli aranceti bruciati da una  nevicata.
In Calabria le ragazze, la notte della vigilia, prima di addormentarsi, recitano una canzoncina augurale: se sogneranno una chiesa in festa o un giardino fiorito sarà per loro un anno fortunato.
In Toscana i contadini infilano la testa sotto la cappa del camino cercando di vedere le stelle:solo se ci riusciranno potranno stappare il vino nuovo e sarà davvero una buona annata; in molte parti del Veneto viene invece bruciata la “VECIA” (un Pupazzo rappresentante la befana) come rito beneaugurate per l’anno appena iniziato.
Non resta che aspettare l’arrivo di questa amata Epifania che “tutte le feste” porta via…………

Emanuela Nicolini



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