Il cappello, must di eleganza e stile di vita


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Il cappello, come ogni invenzione, nasce da una necessità; il petaso ed il pileo sono i copricapi più antichi, appartenenti alla  mitologia: il primo si dice fosse indossato  dai Diòscuri,  figli di Zeus, il secondo invece era il cappello alato di Mercurio.  Il primo vero cappello fu però inventato nel ‘400 ed era di feltro caratterizzato da una copertura per l’intera testa ed una visiera. Pare  sia stato Carlo VIII che fece sfoggio per primo del nuovo accessorio in occasione della sua visita a Roma; quest’arte continuò nel tempo e conobbe la sua massima fioritura nel 1700 con Luigi XV che lanciò la moda del tricorno (il cappello a tre punte) e successivamente divenne  un vero e proprio simbolo di civetteria e vanto:  le nobildonne inglesi e francesi amavano esibire i loro copricapo arricchiti con piume o fiori evidenti e vistosi. Nel 1806 Arrington,un cappellaio londinese, diede vita al cilindro che, abbinato al frac e al bastone, veniva usato nelle occasioni importanti e divenne poi uno dei simboli della città inglese. Qualche tempo dopo ad opera di un altro  cappellaio di nome Boiler, arrivò la bombetta: un cilindro più ridotto e più comodo, con la cupola tondeggiante.

Nel periodo dal 1800 al 1900 ebbe un grande successo il leggendario “Panama” che fu addirittura il simbolo  dei periodi della febbre dell’oro e l’esposizione di Parigi del 1900. Il Panama prese questo nome quando Teddy Rossvelt partecipò all’inaugurazione del Canale di Panama (1913), ricevendo come omaggio un cappello di paglia ecuadoriano che battezzò appunto “il cappello di Panama”.  I segreti della confezione di questo cappello sono tramandati da generazione in generazione, e ad oggi rimane ancora un manufatto esclusivamente artigianale di Cuenca e Montecristi. La paglia utilizzata viene addirittura paragonata a veli, a  “Toquillas”, infatti questa pregiatissima ed esclusiva paglia si chiama proprio “Paglia Toquilla”. Ogni cappello è unico, irripetibile, davvero esclusivo nella sua essenza, è uno dei cappelli più chic e anche tra i più costosi.

In Italia nel 1857 Giuseppe Borsalino fondatore dell’omonima casa di Alessandria che, tra alti e bassi continua a realizzare elegantissimi cappelli e ancora oggi è leader nel settore, inventò un modello di copricapo prettamente maschile realizzato con feltro di peli di coniglio, quello, per intenderci, indossato da Al Capone e dai gangster. Il Borsalino da quel momento diventò uno dei cappelli più famosi ed utilizzati  grazie anche alla sua eleganza e praticità in quanto permetteva di ripararsi dalle intemperie e di essere poi piegato e riposto in tasca. Negli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta vennero realizzati modelli diversi, a tesa più o meno larga che trovarono grande diffusione anche in ambito cinematografico indossati da attori famosi come Bogart che lo sfoggiò nel film Casablanca e Delon nella pellicola che prende il nome dal copricapo stesso. Attualmente la Borsalino, grazie anche a collaborazioni di successo come quella con l’Italiana Independent di Lapo Elkann, è riuscita a rilanciare questa sua “punta di diamante”,  riproponendolo anche in una versione più glamour e rendendolo un vero e proprio status symbol . E’ così che questi cappelli vengono sfoggiati da tutti quelli che vogliono essere sempre alla moda e di “tendenza” purchè non dimentichino un po’ di “galateo”.  Il “Bon Ton” impone una serie di obblighi per chi davvero configura nell’accessorio un simbolo di eleganza.  Infatti un uomo che indossa il cappello lo dovrà togliere  in ogni luogo pubblico coperto, (escluse la stazione, la posta e la sinagoga) sul taxi  se accompagna una signora  ed entrando in una casa come ospite; quando poi  incontra una donna per strada sarebbe buona regola che accennasse  il  gesto di toglierselo senza indulgere in volteggiamenti  alla D’Artagnan! Insomma eleganza sì ma sempre con stile …..”Bon vivre” docet……

Emanuela Nicolini

 

 

 



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