Le meraviglie di Alice


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Non è facile trovare amicizia, amore e risposte esistenziali. Una triade di valori eccezionale nel complesso e nell’unicità delle vicissitudini della vita. La storia di ognuno di noi è esclusiva e molto dipende dalla ‘chimica’ dei nostri incontri.

Siamo figli dell’amore ma anche della congiuntura degli eventi perché la Storia (con la “S” maiuscola) magari si occupa di noi quando non possiamo certo beneficiare di una libera scelta; e ci portiamo dietro il suo lascito, che può anche essere un cumulo di misteri e un’illusione di realtà.

I luoghi più impensati possono essere l’epicentro di un terremoto che scuote l’anima e i sensi.

Quando una veggente gli dice che l’uomo della sua vita è passato un attimo prima dietro di lei e che per ritrovarlo, insieme al senso della sua vita, dovrà compiere un viaggio e incontrare sei persone sconosciute, Alice, che vive creando profumi, non può sottrarsi a quell’inebriante fragranza di mistero. Il suo ‘naso’ vuole conoscere la composizione chimica della sua vita.

Volerà da Londra a Istanbul alla ricerca di sé e con la compagnia, inaspettata, del signor Daldry, il suo bizzarro vicino di casa. La permanenza nella città turca riempirà le sue narici di quelle essenze audaci che servono a colmare il suo desiderio di scoperta? Il libro di Marc Levy “La chimica segreta degli incontri” – Rizzoli editore, euro 19,00 – fonde bellezza, semplicità ed emozioni. Si legge che è una meraviglia: scorre via naturale e leggero.

Istanbul è la città degli incanti e delle ‘favole’ da raccontare a una ragazza in cerca della verità. La protagonista Alice amerà subito Istanbul, perché in quelle atmosfere magiche sente che potrà distinguere la realtà dalla finzione, l’origine delle storie che con la loro fine possono confondersi con l’inizio sospensivo della piacevolezza delle favole (cui, però, non ha mai creduto).

Levy ha scritto un libro che parte dall’amicizia: un sentimento importante quanto l’amore (chi può negarlo?). L’amicizia non è essa stessa una forma d’amore con delle precise alchimie che cala nel nostro animo fremendo come una foglia desiderosa dell’abbraccio della luce del sole? L’autore imprime al libro un sapore confidenziale di essenzialità fraterna come base di partenza per il viaggio della conoscenza: è questa la sua grande ‘trovata’. Vorremmo tutti vagabondare con amici desiderosi dell’abbraccio di una luce solare sincera.

Gli amici di Alice sono importanti come la sua seconda vita che cercherà di scoprire. E sono importanti sia quelli che ha con sé, come il signor Daldry, sia quelli del gruppo rimasto a Londra: nelle sue lettere – le belle lettere che una volta si scrivevano (siamo negli anni ’50) – c’è il senso dei rapporti di amicizia nutriti con semplicità e concretezza.

Marc Levy accede poi all’amore, con una chimica lieve da puntini di pioggia sulla neve.

L’amore va maneggiato con cura, soprattutto da un’esperta di profumi come Alice che non può rischiare di disperdere la miscela dei desideri. Alice troverà la risposta a tutte le sue domande? La veggente del luna park gli ha detto la verità? Lo scoprirete andando a spasso per Istanbul con Alice e il signor Daldry.

Il ‘difetto’ di questo libro sta nella sua semplicità di storia troppo lineare: perché intuiamo presto lo sviluppo finale. Questo però non conta, anzi non pesa: proprio come i puntini sulla neve.

Danilo Stefani

 

 



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