Letto per voi: Amortalità


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Il modo in cui percepiamo la nostra età è cambiato radicalmente e i confini tra le diverse età della vita sono sempre più labili. Abbiamo guadagnato un’aspettativa di vita di almeno quindici anni e viviamo almeno vent’anni dopo la pensione, inoltre il mondo è affollato da persone di mezza età che hanno ancora molto da dire, da dare e da fare. Il libro di Catherine Mayer, direttore di Time Europe, è il primo su un argomento che mi incuriosiva molto ossia l’atteggiamento di un crescente numero di persone che non solo vivono in maniera attiva sino all’ultimo dei loro giorni ma che non vuole invecchiare e se lo fa va avanti senza curarsi dei propri limiti anagrafici. Possibilità fornita tra l’altro da molteplici progressi medici, tecnologici e sociali: l’accesso ad internet e quindi a nuove fonti di informazione, il miglioramento della terza età, la possibilità di rallentare il decadimento cognitivo. Nonostante guardandosi intorno non sia così facile individuare vecchietti arzilli al culmine della forma fisica che fanno le stesse cose che li appassionava a trent’anni: il trend degli amortali, coloro che non prendono in considerazione la morte, per i quali è solo una seccante eventualità da tenere ai margini della mente, è certamente in crescita.

Mayer ne vuole fotografare potenzialità e limiti ma il libro, nonostante lo spunto interessante, non è ben focalizzato, si perde spesso per strada, non segue una tesi univoca, si disperde in mille rivoli. Eppure sarebbe bastato tracciare i profili dei più famosi amortali universalmente conosciuti: atleti ottantenni, cantanti rock sulla braccia a settant’anni e far parlare loro a lungo per tracciare un profilo chiaro. Interessante il apitolo sull’industria globale dell’immortalità, fenomeno però ancora di nicchia: quanti tra i vostri conoscenti si faranno congelare in azoto liquido dopo la morte? Quanti anziani mettono in atto scientemente un regime alimentare basato sulla restrizione calorica per allungare la vita?

Pochi, pochissimi, si tratta di persone che vivono in ambienti particolari, accademici, persone del mondo dello spettacolo in cui si chiede una competitività sfrenata oppure pochi personaggi sconosciuti ma che nel profilo tracciato dalla giornalista appaiono piuttosto come eterni immaturi.

Insomma, uno spunto ottimo ma non sfruttato come avrebbe potuto.

Johann Rossi Mason

 

 

Catherine Mayer

Amortalità

Iacobelli editore

2012

pp. 284

Euro 16,00



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