Endometriosi: nasce un nuovo centro dedicato a diagnosi, cura e ricerca


Add to Flipboard Magazine.

Colpisce circa 14 milioni di donne in Europa e tre milioni in Italia. L’endometriosi è una malattia che influisce pesantemente sulla qualità della vita di una donna, arrivando a comprometterne anche le sue capacità riproduttive. ProCrea, struttura di Lugano (Svizzera) specializzata nella medicina della riproduzione alla quale si rivolgono più di mille coppie italiane ogni anno, apre un nuovo centro multidisciplinare per la diagnosi, la cura e la ricerca sull’endometriosi. Il primo centro dedicato a questa malattia strettamente collegato con un’eccellenza nella procreazione assistita. «L’endometriosi interessa circa il 30 per cento delle donne in età fertile. Vogliamo aiutare queste donne non solamente permettendo loro di tornare ad avere una buona qualità della vita, ma anche facendo in modo che non si spenga in loro la speranza di maternità», premette Michael Jemec, specialista in medicina della riproduzione e tra i fondatori di ProCrea.

Ma cos’è l’endometriosi? «È una malattia dovuta alla presenza anomala di cellule dell’endometrio, vale a dire il tessuto che riveste la parete interna dell’utero, in organi come le ovaie, le tube, la vagina o il peritoneo, provocando sanguinamenti interni, infiammazioni e aderenze durante il ciclo mestruale», spiega Massimiliano Marziali, ginecologo specialista di questa malattia, al quale è stato affidato il coordinamento del nuovo centro multidisciplinare di ProCrea. I principali sintomi sono dolore addominale nel periodo del ciclo mestruale, dolore nei rapporti sessuali, un senso di stanchezza diffuso e alternanza stipsi-diarrea. «Sono però sintomi che in molti casi vengono ricondotti ad altre patologie. Ed è per questo che l’endometriosi viene diagnosticata mediamente dopo 10 anni dalla prima visita», continua Marziali. «Effetti della malattia possono essere una diminuzione della riserva ovarica, alterazioni morfofunzionali dell’endometrio, ma anche aderenze che danneggiano i genitali interni: elementi che influiscono in modo negativo sulla salute riproduttiva della donna, provocandone infertilità». Intervenire è possibile, «si cerca però di evitare l’intervento chirurgico per l’asportazione delle aderenze o – nel peggiore dei casi – anche dei tessuti», precisa lo specialista. «È possibile fare la terapia del dolore o fare dei trattamenti per mantenere stabile l’avanzamento della malattia. La cura migliore è però la diagnosi precoce così da stabilire un percorso di trattamento che salvaguardi la qualità della vita della paziente e anche la sua salute riproduttiva».

Multidisciplinarietà per il nuovo centro significa anche una fattiva collaborazione con il laboratorio di genetica molecolare di ProCrea. «L’endometriosi dipende da fattori genetici – il rischio è infatti sei volte superiore se in famiglia madre o sorella ne soffrono -, ma anche da fattori ambientali come l’esposizione a fattori chimici inquinanti. Con l’approccio multidisciplinare si riesce a guardare alla malattia con occhi diversi e con competenze  diverse così da intraprendere il percorso di cura migliore». Conclude Marziali: «Sapendo che l’endometriosi è una patologia cronica e che non tende a guarigione, il nostro obiettivo è restituire qualità della vita alle pazienti, senza far loro rinunciare al sogno di poter diventare mamme».



Devi essere registrato per inviare un commento Entra o registrati