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INFERTILITà MASCHILESpesso non considerata o diagnosticata in modo superficiale, l’infertilità maschile rappresenta il problema principale per le coppie che non riescono ad avere un figlio. All’infertilità maschile il centro di medicina della riproduzione ProCrea dedica la giornata di porte aperte in programma sabato 20 aprile nella sede di via Maraini 8 a Lugano (Svizzera) con un incontro dal titolo “Il maschio infertile: novità in tema di diagnosi e trattamenti”.
«In almeno la metà delle coppie infertili responsabile primo o corresponsabile del mancato arrivo di un bimbo è il maschio», premette Giovanni Maria Colpi, andrologo, che in occasione del porte aperte incontrerà le coppie al centro ProCrea. «È prassi, purtroppo diffusa, che lo studio del fattore maschile si limiti ad un paio di esami seminali, senza neppure una visita specialistica ed un controllo ecografico. Eppure dal punto di vista diagnostico è possibile oggi formulare una prognosi di fertilità maschile molto più precisa di quella derivante dal semplice esame seminale standard, mediante il ricorso a test seminali di secondo o terzo livello (ARIC test, Orange Acridine test e Test di Frammentazione del DNA). Un ecocolordoppler scrotale ben eseguito può identificare un eventuale varicocele, discriminando tra il tipo dannoso per il processo di produzione degli spermatozoi (quindi da operare) e quello poco influente sulla stessa (che è inutile operare), oppure lesioni occulte dei testicoli presenti nel 2% dei maschi infertili, un quarto delle quali risultano tumori maligni in fase iniziale».
L’azoospermia, ovvero l’assenza di spermatozoi nel liquido seminale maschile, non rappresenta sempre un ostacolo insuperabile per una paternità. «Tecniche innovative come la Tese (asportazione e sminuzzamento di un piccolo frammento bioptico di polpa testicolare), ma soprattutto la MicroTese, con intervento microchirurgico, garantiscono recuperi postivi anche nei casi più complessi di azoospermia», prosegue Colpi. «Per fare questi tipo di interventi è però necessaria la presenza di un andrologo esperto in microchirurgia».



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