I was used to be there: an unforgettable stay


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ATT00211 (2)Theca Gallery Lugano presenta gli artisti Jonathan Guaitamacchi (UK) e Mohsen Taasha Wahidi (Afghanistan) all’interno del progetto curatoriale I was used to be there: an unforgettable stay” per la mostra che si terrà dal 18 al 21 giugno presso VILNIUS ART FAIR. Theca Gallery è alla sua prima partecipazione presso la fiera lituana ed ha scelto questo luogo per mostrare due artisti che lavorano comunemente sul tema della memoria e della migrazione. L’esposizione si concentra nella presentazione di alcuni recenti lavori realizzati appositamente da Guaitamacchi per la mostra unitamente a lavori già esposti da Taasha Wahidi a dOCUMENTA(13) e al Sarnoff Museum of Art in New Jersey (USA) nello scorso aprile. La memoria, la stratificazione dei passaggi e di ricordi di luoghi mai visti sono l’impianto attorno a cui è stata costruita l’esposizione. Hai mai visto la M25 londinese? o i deserti rocciosi del Bamiyan? Beh non importa. Anche se non li hai mai visti sicuramente fanno parte dell’immaginario iconografico sociale, sono parte di un decalogo di immagini delle memoria collettiva comune, come Marylin Monroe e Andy Warhol. Non importa se tu li abbia conosciuti o tu abbia mai visitato quei luoghi o li visiterai mai. La migrazione del pensiero porta con sé la migrazione (distorta) della conoscenza d’immagini comuni, e questa mostra unisce luoghi (nostalgici) del vissuto di ciascuno dei due artisti. Jonathan Guaitamacchi affida al colore bianco e nero delle sue tele il ricordo di grandi infrastrutture viabilistiche inglesi, brani di città meneghina e nevi perenni dell’Engadina. Mohsen Taasha Wahidi attraverso le sue stratificazioni di passaggi di colore ad acqua rappresenta la distanza culturale afghana e la reminiscenza di teorie persiane della sepoltura dei morti. Entrambi gli artisti ci parlano di stati di solitudine interiore, degli interstizi tra gli spazi vuoti di luoghi che restano visibili solo attraverso il racconto scritto che compare, sempre, come ultimo strato superficiale delle loro opere presentate in mostra. La scrittura diventa quindi l’elemento a cui affidare la trasmigrazione delle impressioni di immagini che appartengono (e che sono appartenute) alla collettività. Questa esposizione vuole far riappropriare il visitatore della sua coscienza di memoria collettiva attraverso la somministrazione di immagini che già lo riguardano ma che probabilmente non ha mai visto sino in fondo.

 

 

I was used to be there: an unforgettable stay, “I would love to say”.

 

+ Jonathan Guaitamacchi è un artista che esplora il concetto di urbanità attraverso l’analisi di città, megalopoli e periferie. Sue opere sono state esposte dal Sud Africa agli USA, in Italia, Svizzera, Ungheria, UK, China.  Oggi è rappresentato in esclusiva per al Svizzera da Theca Gallery Lugano.

 

+ Mohsen Taasha Wahidi è uno dei più promettenti artisti afgani contemporanei, scoperto internazionalmente da Carolyn Christov Bakargiev per dOCUMENTA(13) è oggi rappresentato internazionalmente da Theca Gallery Lugano. Sue opere sono state esposte in Ungheria, Svizzera, Italia, Germania, USA, Afghanistan.



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