HANS RICHTER Il ritmo dell’avanguardia


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03 H  Richter Dreams That Money Can Buy 1944-4Svizzera, Lugano. Dopo Los Angeles, Metz e Berlino arriva al Museo d’Arte Lugano una grande mostra, ricca di quasi 200 opere, dedicata all’artista tedesco Hans Richter, le cui ricerche tra pittura e film costituiscono un capitolo fondamentale nella storia delle avanguardie del Novecento.

Si aprirà il 31 agosto al Museo d’Arte Lugano un’ampia retrospettiva dedicata all’artista tedesco
Hans Richter (Berlino 1888 – Minusio 1976), in programma fino al 23 novembre 2014.
Ricca di quasi 200 opere tra pitture, disegni, fotografie, film, libri e riviste, la mostra rappresenta
un’occasione unica per riscoprire l’opera di questa importante figura dell’arte del XX secolo che ha trascorso gran parte dei suoi ultimi venti anni di vita a Locarno e di cui il Museo Cantonale d’Arte conserva alcune opere capitali, tra di esse la versione originale del grande rotolo Rhythmus 23.
L’esposizione segna un’ulteriore tappa nel percorso verso il nuovo centro culturale LAC (Lugano
Arte e Cultura) la cui apertura è prevista a settembre 2015. Dalla fusione dei patrimoni artistici del
Museo d’Arte Lugano e del Museo Cantonale d’Arte, già oggi uniti sotto un’unica direzione, nascerà
il museo del LAC che si avvia a diventare un importante centro espositivo a livello europeo.
L’artista
Figura di spicco dell’avanguardia del secolo scorso, Hans Richter ha esercitato il suo talento e la
sua creatività in un’infinita varietà di campi – dalla pittura al disegno, dal cinema alla scrittura,
dall’editoria all’insegnamento – battendosi sempre strenuamente per affermare i valori di quella
rivoluzione modernista che ha segnato in maniera indelebile la prima metà del Novecento.
La sua lunga e movimentata esistenza è strettamente intrecciata alle vicende storiche e artistiche
del secolo scorso, che lo hanno visto collaborare e dialogare con alcuni tra i principali esponenti
dell’arte di quel tempo, da Marcel Duchamp a Kazimir Malevic, da Theo van Doesburg a Kurt
Schwitters, da Max Ernst a Sergej Ejzenštejn.
Dopo gli esordi espressionisti nella Berlino dei primi anni dieci, tra il 1916 e il 1918 Richter è stato,
accanto a Tzara, Ball, Arp e Janco, uno dei protagonisti della straordinaria stagione del Dadaismo
zurighese e negli anni immediatamente successivi uno dei pionieri del cinema astratto, tanto da
divenire nella seconda metà degli anni Venti una figura chiave delle sperimentazioni filmiche in
ambito artistico.
Costretto a rifugiarsi negli Stati Uniti dopo l’avvento del nazismo, nel dopoguerra Richter è diventato,
grazie alla sua attività di insegnante, un punto di riferimento per la nascita del cinema indipendente
americano e, attraverso libri e mostre, ha contribuito in maniera decisiva a scrivere la storia delle
avanguardie del primo Novecento.



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