Mostre: in viaggio con la Polizia di Stato


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Inaugurata a palazzo Panciatichi l’esposizione. Il vicepresidente del Consiglio regionale, Giuliano Fedeli: “Investire sulla cultura guardando soprattutto ai giovani”. Il questore di Firenze, Raffaele Micillo: “Mostra trasmette e conferma il concetto di legalità”

 

poliziaItalia, Firenze – “Nel tempo particolare che il mondo sta vivendo, incontri così sono doverosi”. Con queste parole il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Giuliano Fedeli, ha esordito rivolgendosi ai tanti presenti e alle autorità intervenute all’inaugurazione della mostra “La Polizia di Stato. Un viaggio tra il passato e il futuro”. Ai saluti e ai ringraziamenti sono quindi seguite le motivazioni che hanno spinto il vicepresidente a continuare il viaggio iniziato nel 2010 con l’Accademia Navale di Livorno. “Fin dall’inizio della legislatura che è prossima alla scadenza, ho avvertito l’esigenza di aprire l’Istituzione regionale alle Forze Armate in generale e agevolare la conoscenza dei saperi da queste detenuto ed evidenziare l’utilità di questo bagaglio per la società civile”, ha affermato il vicepresidente, che ha quindi ricordato l’Accademia navale di Livorno, l’Istituto geografico Militare, l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, l’ISMA e, oggi, la Polizia di Stato come “le eccellenze con le quali fino ad oggi il Consiglio regionale ha organizzato mostre, convegni e giornate di educazione alla legalità con le scuole”. Queste eccellenze, ha aggiunto Fedeli, “devono essere un punto di riferimento forte per la cittadinanza, soprattutto in momenti di delicata instabilità come quelli attuali”. Da qui l’invito a “coltivare il senso dello Stato” nei cittadini, “dove Stato deve essere inteso come tutela del diritto, del dovere, della legalità. È scomodo il senso del dovere? Non importa! Il grado di civiltà di una società si misura anche dal senso del dovere di ciascun cittadino”.

Non è un caso che anche questa mostra sia caratterizzata da momenti di incontro nelle e con le scuole, ora per fare educazione stradale, ora per opporsi a fenomeni come il bullismo o i crimini informatici. “Per questo sono fiero di aver contribuito ancora una volta a creare un dialogo fra le Forze armate e le istituzioni e soprattutto la cittadinanza e i giovani – ha concluso Fedeli – Sono certo che da un buon lavoro di sinergia non possa che venir fuori qualcosa di buono”.

“Trasmettere e confermare il concetto di legalità” è per il questore della Provincia di Firenze Raffaele Micillo la strada maestra di questa mostra. L’esposizione è suddivisa in due sezioni, una storica e l’altra più moderna. La prima ripercorre gli atti eroici, la storia della polizia e le tracce satiriche tra 800 e 900. La seconda si concentra sulla sicurezza stradale, sul contrasto agli stupefacenti e ai materiali pirotecnici e sulla polizia scientifica.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Consiglio regionale della Toscana, la Polizia di Stato, il Centro studi Gabriele Galantara, per ripercorrere, attraverso un viaggio tra il passato e il futuro, l’attività della Polizia italiana tra storia e satira. Un po’ per sorridere, per riflettere, ma soprattutto per conoscere.

Come sottolineato anche dagli altri relatori: il presidente dell’ A.N.P.S. (associazione nazionale Polizia di Stato) – sezione Firenze Sergio Tinti, il direttore dell’Ufficio storico della Polizia di Stato Raffaele Camposanto, il presidente del Centro studi “Gabriele Galantara” Fabio Santilli, questa mostra “è un successo di squadra che, attraverso la storia, gli eroismi e la satira, trasmette valori come la cultura della legalità, per una nazione che ha bisogno di tanto amore”.

L’allestimento dell’esposizione – che sarà aperta al pubblico fino al 23 gennaio (dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18) – è a cura dell’Ufficio storico della Polizia di Stato.



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