Inaugurata la sezione archeologica del nuovo Museo Civico del Belriguardo


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BELRIGUARDOItalia, Voghiera (FE).  La sezione archeologica del Museo Civico del Belriguardo si arricchisce di 150 reperti mai esposti al pubblico che coprono un periodo che va dall’epoca etrusca a quella bizantina. Clou del percorso i materiali d’epoca romana tra cui spicca il corredo di un militare di origini dalmate, Lucio Bennio Beuza, per 26 anni ausiliario della flotta imperiale di Ravenna

L’inaugurazione sabato 14 marzo, alle ore 11.30, alla presenza del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo On. Dario Franceschini, del Sindaco di Voghiera Chiara Cavicchi, del Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, Caterina Cornelio, dell’archeologo Valentino Nizzo della Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna e di altre autorità

Il nuovo allestimento si è arricchito di circa 150 reperti finora mai regolarmente esposti, provenienti prevalentemente dagli scavi eseguiti dalla Soprintendenza presso il cosiddetto Fondo Tesoro (area SURE) dove, a partire dal 1984, sono stati messi in luce e documentati i resti di una villa romana di epoca imperiale, sottoposta a una necropoli alto medievale di VI-VII sec. d.C.
Tra gli straordinari manufatti finalmente restituiti alla pubblica fruizione spicca il diploma militare di bronzo rilasciato dall’imperatore Traiano dopo 26 anni di servizio a un ausiliario della flotta imperiale di Ravenna di origini dalmate, Lucio Bennio Beuza, insignito con i suoi discendenti della cittadinanza romana il 12 giugno del 100 d.C., come specifica accuratamente la lunga iscrizione, rifacendosi a un formulario ben noto. Oltre al diploma sono esposti per la prima volta gli altri preziosi reperti bronzei che lo accompagnavano, tra cui spicca per la sua unicità uno straordinario strumento a fiato (è ancora incerto se si trattasse di una tuba o di un cornu) che dovette accompagnare il suo proprietario durante i lunghi anni di servizio militare.
Il percorso è completato dai reperti delle 67 tombe della necropoli imperiale di Voghenza e da un’ampia rassegna dei numerosi materiali recuperati sul territorio, che ne attestano la ricchezza, la densità insediativa e la profondità cronologica, dalla fase etrusca (VI-IV sec. a.C.) fino a quella bizantina (VII sec. d.C.), con un excursus cronologico sino al Rinascimento, documentato dai materiali oggi esposti nella sala delle Vigne preziosamente affrescata.
In previsione dell’esposizione, tutto il materiale è stato oggetto di un nuovo intervento di restauro e pulizia, a cura del personale della Soprintendenza Archeologia dell’Emilia Romagna



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