Orti urbani. Sono sani?


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Secondo la Coldiretti il 46,5% degli italiani si dedica, in città, a orti e giardini. In effetti una volta c’erano gli orti di guerra, nati quando il cibo nei negozi non c’era o scarseggiava. Oggi  è sempre più di moda coltivare pomodori, insalata e fagiolini sul terrazzo o in un pezzettino di terra ai margini delle strade o delle città.  Visto l’inquinamento cittadino, ortaggi e frutta sono sicuri? Secondo uno studio dell’Università Tecnica di Berlino è emerso che circa il 50% degli ortaggi campionati presentava valori di piombo e altri metalli pesanti superiori ai limiti previsti dalle direttive europee. Tali valori dipendevano dalla qualità del terreno, da quello delle acque reflue e dall’inquinamento atmosferico. Soluzione?  Rimuovere il terreno inquinato, non usare acque reflue, porsi a distanza di almeno 10 metri dalle strade e usare siepi di separazione tra l’orto e le strade stesse. Altro aspetto riguarda coloro che vogliono coltivare  il loro orticello nei terrazzi di casa. Come è noto i metalli pesanti (piombo e cadmio, che non fanno proprio bene) sono appunto tali e, mediamente, non arrivano oltre il secondo piano, quindi ci si può dedicare all’orto dal terzo piano in poi.



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