Le panche da androne di palazzo Contarini a San Beneto


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A Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento Veneziano, la Fondazione Venetian Heritage ha presentato il lavoro di restauro eseguito sulle panche da androne di Palazzo Contarini a San Beneto.

Le tre monumentali panche da androne, uniche nel loro genere per dimensioni e qualità pittorica, raffigurano entro trompe l’oeil architettonici gli stemmi dei Contarini di San Beneto e dei Morosini di Santo Stefano e furono realizzate intorno al 1748 dalle maestranze dei pittori Fontebasso, Diziani e Brusaferro, impegnati nell’ammodernamento e nella decorazione dell’intero palazzo.

Le panche erano originariamente collocate nell’androne dell’edificio, e in tempi più recenti furono spostate sotto la loggia del cortile, purtroppo a contatto con gli agenti atmosferici, le inondazioni etc. Le panche si trovavano in pessimo stato di conservazione, con sollevamenti diffusi su tutta la pellicola pittorica, rifacimenti vari e pesanti riverniciature incoerenti. Il restauro ha riportato al loro antico splendore questi straordinari arredi settecenteschi.

Nel museo di Ca’ Rezzonico è esposta solamente una delle tre grandi panche.

Ca’ Contarini a San Beneto è stata recentemente acquistata dal Comune di Venezia, il quale dovrebbe destinarla alla Fondazione Musei Civici di Venezia, come futura sede del Museo della Casa Veneziana. La fondazione Venetian Heritage desidererebbe coordinare la raccolta fondi per il restauro degli splendidi interni.

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I lavori sono stati diretti dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo Museale  della città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare. L’intervento è stato svolto dalla ditta Bergamaschi & Menegazzi nel quadro del programma congiunto UNESCO-Comitati Privati internazionali per la Salvaguardia di Venezia, e generosamente finanziato da Davines S.p.A. e Venetian Heritage.

L’intervento è dedicato alla restauratrice Giovanna Menegazzi, ed è stato generosamente finanziato da Davines S.p.A. nell’ambito della campagna “I sustain beauty”, in collaborazione con Venetian Heritage.

 

 

 

 

I Contarini vantano il primato di aver dato ben otto dogi alla Serenissima. Nei secoli si divisero in diciotto rami distinti. Il capostipite della famiglia Contarini di San Beneto, fu un tale Beneto, vissuto all’inizio del 1400. Suo nipote Domenico fu uno dei più celebri generali della Serenissima, e si deve probabilmente ai suoi nipoti la ricostruzione del palazzo nelle forme attuali. Nel 1527 ottenne da Francesco I di Francia i gigli che in seguito i Contarini di  questo ramo portarono inquartati nel loro stemma.

Nel 1658 Domenico Contarini fu eletto centoquattresimo Doge della Repubblica di Venezia. La dimora continuò ad arricchirsi di importanti opere d’arte, mantenendo quasi inalterata la sua struttura cinquecentesca.

Nel 1748 il palazzo fu completamente ridecorato dai migliori artisti dell’epoca, per celebrare le nozze tra Giulio Contarini e Eleonora Morosini.

Il piano nobile è forse l’esempio più integro di dimora veneziana della metà del Settecento. Tutto è in stile Luigi XV, dai favolosi pavimenti alla veneziana, alle porte con “ferramenta” ancora originali, agli stucchi di Carpoforo Mazzetti Tencalla, agli affreschi di Fontebasso, di Diziani e del Brusaferro.

 



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