Guido Reni e i Carracci. Un atteso ritorno


Add to Flipboard Magazine.

Reni_San-GirolamoPalazzo Fava, Bologna
dal 5 dicembre 2015 al 13 marzo 2016.

Sono oltre trenta opere – in larga maggioranza realizzate su tela – tutte provenienti dalla Sala bolognese della Pinacoteca dei Musei Capitolini di Roma. Un patrimonio di indicibile valore che ha segnato una svolta fondamentale nella ricerca pittorica italiana ed europea: è una mostra d’eccezione quella che la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Genus Bononiae Musei nella Città e l’Assessorato Cultura e Sport di Roma-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali presentano a Palazzo Fava con il Patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura, nell’occasione dell’Anno Santo Straordinario.

Spiega Fabio Roversi-Monaco, Presidente di Genus Bononiae. Musei nella Città e principale fautore dell’iniziativa: “L’eccezionale prestito dell’intero nucleo dei dipinti della Sala bolognese, che per la durata dei lavori di restauro della sala sarebbero stati sottratti al pubblico dei Musei Capitolini, consente di esporre a Bologna, negli ambienti carracceschi di Palazzo Fava, una selezione di quadri della scuola felsinea acquisiti a Bologna dal cardinale Giulio Sacchetti: un atteso ritorno”.

Carracci_AllegoriaGuido Reni, Annibale e Ludovico Carracci, Domenichino, Denys Calvaert, Sisto Badalocchio, Francesco Albani sono solo alcuni degli autori dei capolavori che saranno esposti a Palazzo Fava. Palazzo delle Esposizioni. Maestri protagonisti di una stagione particolare – la fine del XVI e la prima metà del XVII secolo – che vide consolidarsi legami storici, politici, artistici tra Bologna e Roma con la fioritura della scuola del capoluogo emiliano che, nell’Urbe, trovò il favore di mecenati e committenti di assoluto livello.

“Il folto gruppo dei dipinti bolognesi della Pinacoteca Capitolina – fondata alla metà del Settecento da papa Benedetto XIV Lambertini, originario della città emiliana – deriva principalmente dalla acquisizione della collezione del cardinale Giulio Sacchetti,  presente a Bologna nel triennio 1637-1640 in qualità di Legato pontificio. Opere mai ritornate tutte insieme nella città dove erano state realizzate”, spiega il Sovrintendente Capitolino Claudio Parisi Presicce.

Si rende dunque concreta, in questa circostanza, la possibilità di ammirare e di apprezzare a Bologna capolavori dei maestri emiliani visibili esclusivamente in riva al Tevere, tra cui alcuni mirabili esempi della produzione estrema di Guido Reni. Decisamente unico e irripetibile è anche l’abbinamento fra le opere esposte e gli affreschi di Annibale, Agostino e Ludovico Carracci, che corrono lungo le pareti di Palazzo Fava.

La mostra, curata da Sergio Guarino, Curatore Storico dell’Arte della Pinacoteca Capitolina, è il primo frutto di un vasto progetto di ricerca in cui convergono sia le vicende di un accorto mecenatismo sia gli sviluppi del dibattito pittorico bolognese dei primi decenni del secolo XVII.

5 Responses to Guido Reni e i Carracci. Un atteso ritorno



Devi essere registrato per inviare un commento Entra o registrati