Tutti ‘pazzi’ per la carta


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La carta da sempre affascina il mondo delle arti e quello della produzione, sia artigianale sia industriale.
Questa “alchimia” sembra essere particolarmente presente ai giorni nostri: la carta diventa terreno di sperimentazione, elemento da trattare, da manipolare e trasformare in opera d’arte, in progetto o in un accessorio.

Nell’era del boom digitale, si torna alle origini con un materiale antichissimo, duttile, flessibile, fragile o resistente, ma soprattutto riciclabile, qual è la carta. In tutte le sue varianti – carta, cartone, cartoncino, fino a quella gettata nel cestino –è musa ispiratrice in vari campi artistici e industriali: si può ammirare, si può abitare, si può indossare. Con un occhio rivolto alla sostenibilità.

La carta che si ammira

Inconsueta la cifra stilistica dell’artista milanese Caterina Crepax, che utilizza per lo più carta riciclata: vecchi scontrini fiscali, scarti di lavorazione delle tipografie, rotoli per calcolatrici. Nelle sue mani la carta subisce una totale metamorfosi assumendo le sembianze di fiabeschi abiti femminili, come quelli prodotti per il Teatro alla Scala, dai raffinatissimi ricami; crisalidi di farfalle; gusci svuotati di insetti di macro-dimensioni; busti di donne appena abbozzati che si illuminano dall’interno assumendo un alone di pura magia.

La carta da parati è uno degli elementi in grado di rinnovare il look alla casa, definendo nel contempo il nostro stile e la nostra identità. E’ un complemento d’arredo che può trasformare la percezione dello spazio, creando singoli mondi e dando personalità agli ambienti. La bellezza e l’eleganza delle carte da parati viene celebrata dalla mostra “Decorare le pareti. Quattro secoli di carta da parati”, allestita presso il Museo di Arti Decorative di Parigi, tra il 21 gennaio e il 12 giugno 2016, con 300 pezzi esposti sui 400.000 di proprietà del museo. Un’esibizione che ripercorre la storia della carta da parati dal 18° secolo ad oggi e il suo ruolo primario nell’evoluzione delle arte decorative.

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Il piacere antico di ascoltare il fruscio delle pagine di un quaderno in carta, squadernarne le pagine, e respirarne il profumo ha ispirato Writing, piattaforma online che raccoglie i migliori progetti internazionali di stationery design: piccoli oggetti dalle grafiche e dai materiali raffinatissimi, come i bloc-note di carta biologica, con le copertine stampate a mano; i quaderni fatti di carte alimentari dei mercati di Palermo, o i notebook che sanno di Coccoina, la famosa colla al sentore di mandorla (completamente atossica) che risveglia nostalgie d’infanzia.

E’ l’antico mixato con la contemporaneità che invece caratterizza Inspira: la linea di cartoleria premium più smart – e più curata in ogni minimo dettaglio nelle grafiche – di Asia Pulp & Paper (APP), che deve il suo nome all’ispirazione dei sensi, che risiede in ogni piccolo dettaglio. Colorata, ispirata al design anni ’70 o alla street art, o con un’anima ‘selvaggia’ che fa l’occhiolino all’Indonesia, da dove proviene – perché prodotta in Est Giava sin dal 1972 – la linea Inspira ha un design tutto italiano. Creata graficamente a Padova, nella sede di APP in Italia, Inspira presenta un’ampia gamma di sofisticati taccuini, agende personalizzate ed eco-compatibili, quaderni spiralati inconsueti, multi-cromatici block notes e altri prodotti con layout inusuali, fino alla “Inspira Riciclata” che, con la sua grafica minimalista, presenta il colore tipico della carta riciclata non ‘bleached’ e una texture morbida che ci rimanda con l’immaginazione alla jungla indonesiana e altri ambienti esotici.

 

La carta che si abita

Frank O’Gehry fu tra i primi, negli anni Settanta, a creare mobili con il cartone ondulato. Oggi l’architetto giapponese Shigeru Ban si è spinto oltre: ha costruito edifici “etici” in aree distrutte da catastrofi naturali con tubi di cartone pressato e riciclato. Opere singolari e sorprendenti, come le mini-abitazioni realizzate dopo il terremoto di Kobe, in Giappone, la Cardboard Cathedral in Nuova Zelanda, o lo spazio concerti a L’Aquila.

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Sono innovative le soluzioni di arredo del sito australiano ecommerce Karton: utilizzando i semplici contenitori da pizza o altri imballi recuperati dalle consegne delle merci, i designer di Karton hanno dato vita ad un modo alternativo, ecologico e divertente di riciclare questi materiali. Sovrapponendo pile e pile di fogli di cartone pressato e piegato, si possono realizzare strutture per il letto, librerie, tavoli, e tanti altri complementi d’arredo sostenibili senza utilizzare colle o altri attrezzi. I mobili di cartone sono facili da costruire da sé con i kit pronti all’uso forniti dall’azienda unitamente e alle istruzioni per il montaggio consultabili anche attraverso i tutorial online.

Anche in Italia la startup marchigiana Kubedesign vive il cartone come materiale speciale e magico riuscendo nella mission di ripensare gli spazi per renderli più leggeri e attraenti, donando una vera e propria anima a questo materiale ultra innovativo, Arredi e complementi in cartone multistrato 3D dal design fresco, performance eccezionali paragonabili ai materiali tradizionali e una gran cura per i dettagli, con un catalogo ricco di proposte e spunti innovativi.

 

La carta che si indossa

Anche la moda si è ispirata e si ispira alla duttilità e ai rimandi ai sensi che offre la carta. Dai vestiti bianchi di Rei Kawakubo, fashion designer giapponese, proposti all’inizio degli anni novanta fino agli abiti origami di Issey Miyake, ricordando anche il giardino di carta piegata e intagliata di Chanel, allestito al Grand Palais per la collezione haute couture primavera/estate 2015.

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In Italia l’artista e stilista Raffaella Zavalloni ha fatto della carta e del cartone i materiali principali delle sue creazioni moda, mentre Bottega Veneta ha realizzato una clutch in carta giapponese washi, realizzata con l’arbusto della pianta gampi che fornisce un materiale resistente, lucido, morbido e profumato di fieno, non attaccabile da insetti e umidità.

La carta ispira anche i gioielli e si trasforma in materia preziosa da plasmare in infinite forme e texture. Si ispirano alla natura le delicate, poetiche creazioni della designer argentina Ana Hagopian, mentre rimandano alle forme delle conchiglie, dalle superfici vellutate, le creazioni della finlandese Janna Syvanoja, fatte di ritagli di carta stampata.

Infine, da segnalare “Cartina” la prima scarpa in carta riciclata e riciclabile tutta Made in Italy. La collezione Cartina propone calzature di carta non solo ecosostenibili ma anche belle da vedere e comode da indossare: a livello estetico hanno le caratteristiche di morbidezza, impermeabilità e resistenza della pelle, ma con un impatto ambientale decisamente ridotto.

 

1zwfbd1L’antica carta cinese “Dai” e il supporto di APP

Anche Asia Pulp & Paper (APP) ha potuto constatare l’interesse verso la carta come strumento artistico. Lo scorso settembre, infatti, APP, con la società cinese del Gruppo, ha allestito a Milano una mostra suggestiva di fotografia dedicata alla Cina, con 40 opere esposte di quattro giovani fotografi cinesi, in collaborazione con Xihan Action, ONG dedicata alla salvaguardia delle molteplici realtà etniche ed eredità culturali presenti in Cina. La mostra, che ha riscosso grande successo durante Expo2015 nella città meneghina, ha anche esibito e fatto conoscere la cultura della lavorazione della carta ancora in auge presso la provincia di Sichuan, nella comunità buddhista Dai, una delle più antiche etnie della Cina che ancora oggi produce artigianalmente la carta Dai come veniva lavorata migliaia di anni fa.

 

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