L’anima della Sicilia nella pellicola


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Uno dei luoghi italiani più significativi per il cinema è proprio la Sicilia. Un connubio tra bellezze paesaggistiche, scorci di grande fascino, atmosfere uniche al mondo, storia e cultura, hanno dato vita a pellicole senza tempo di grande successo.

Nonostante il filone più battente e doloroso, quello della mafia, il cinema ha portato nel mondo la grande bellezza di una regione straordinaria che ha permesso riprese così pregnanti da diventare pietre miliari. Qui sceneggiatori, registi, produttori e attori hanno trovato il giusto humus per esaltare significati e capacità.  Nel ‘46 a Castellamare del Golfo fu girato “Malacarne”, tratto da una storia ambientata nella Sicilia delle tonnare da un soggetto dello scrittore Giuseppe Zucca dal titolo “Turi della tonnara” che racconta un amore oltraggiato ma alla fine vincente. Tra i personaggi chiave un giovane Amedeo Nazzari che sfodera tutto il coraggio di difendere l’onore della sedotta e abbandonata nipote, fino a morire. E che dire di “Paisà” di Roberto Rossellini, con William Tubbs, girato sempre nel ‘46 in provincia di Catania, che in sei episodi racconta l’Italia durante la guerra con uno sguardo profondamente umano ed esalta l’anima di coloro che, in varie forme, sono state vittime del conflitto.

terra-tremaCosì Luchino Visconti nel ’48  rende famosi Aci Castello e Aci Trezza, con “la terra trema”. Una storia oggi più attuale che mai che racconta della riscossa delle masse siciliane contro lo sfruttamento. Si narra del pescatore ‘Ntoni che si ribella allo strapotere dei grossisti del pesce ed ipoteca la casa pur di mettersi in proprio. Sembra che ci riesca, ma una tempesta gli fa naufragare la barca. La banca gli sottrae la casa, i paesani gli voltano le spalle, la famiglia si sgretola. Per sopravvivere ‘Ntoni è costretto a tornare, sconfitto, dai grossisti.

stromboliFece guadagnare il nastro d’argento a Ingrid Bergman “Stromboli – Terra di Dio” di Roberto Rossellini, girato appunto nell’omonima isola nel ’49. Una parabola Rosselliniana che racconta di Karin, una profuga Lituana che accetta di sposare un soldato siciliano per uscire dal campo di internamento e mettersi alle spalle un passato di collaborazionista dei nazisti. Dopo le nozze la coppia si stabilisce nell’isola natale di lui, Stromboli, dove la giovane donna si sente sempre più a disagio per un complesso di ragioni culturali e ambientali. La sua mentalità nordica, atea e razionale si scontra con quella del marito pescatore e la spinge a desiderare di fuggire dall’isola rischiando la vita e implorando l’aiuto di Dio in cui non aveva mai creduto prima. Il ruolo della protagonista era destinato in origine ad Anna Magnani, con la quale Rossellini aveva una relazione. vulcanoVedendosi portar via la parte da Ingrid Bergman, la Magnani stessa per ripicca volle montare una produzione per girare a Lipari il film “Vulcano”, diretto da William Dieterle: la lavorazione, iniziata dopo, paradossalmente venne portata a termine prima di quella di Stromboli e il film poté usufruire di un’insperata pubblicità. Il film racconta le vicende di Maddalena, interpretata da Anna Magnani, un’ex-prostituta che fa ritorno alla sua natia isola di Vulcano dopo diversi anni d’assenza.

E ancora nel ’53 uscì “Vacanze d’amore” di Jean Paul Le Chanois con Lucia Bosè girato nella splendida Cefalù e nel ’59 a Taormina venne lavorato “Tipi da spiaggia” di Mario Mattioli con un giovane e divertente Ugo Tognazzi che solo un anno dopo interpretò sempre nella strepitosa cornice “Intrigo a Taormina” di Giorgio Bianchi. Nel ’60 ne “L’avventura” di Michelangelo Antonioni con Monica Vitti, mette in risalto parti importanti del cuore siciliano: Bagheria, Mondello, Noto, Panarea e Taormina.

divorzio68Presentato in concorso al Festival di Cannes 1962, “Divorzio all’italiana”  di Pietro Germi con Marcello Mastroianni e Stefania Sandrelli, vinse il premio come miglior commedia e ottenne anche tre candidature all’Oscar vincendo la statuetta per la miglior sceneggiatura originale. Girato a Ispica e Ragusa, il film racconta storie d’amore e di corna in una ipotetica città siciliana, Agramonte, dove tutto si ripara non con un divorzio ancora non ammesso dalla legge italiana ma con il delitto d’onore.

Nei luoghi tra i più“caldi”dell’isola, sempre nel ’62,  furono girati a Bagheria “Mafioso” di Alberto Lattuada con Alberto Sordi, e a Castelvetrano, Montedoro e Montelepre il film “Salvatore Giuliano” di Francesco Rosi con Frank Wolff e Salvo Randone.

il-gattopardoA Palermo e a Ciminna fu girato “Il Gattopardo”, il colossal del 1963 diretto da Luchino Visconti, tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, vincitore della Palma d’oro come miglior film al 16º Festival di Cannes.

A Messina trovò la giusta ambientazione nel ‘63 “Mare Matto” di Renato Castellani con Gina Lollobrigida e Jean Paul Belmondo e negli anni successivi presero vita a Sciacca “Sedotta e abbandonata” di Pietro Germi con Stefania Sandrelli e Saro Urzì,  mentre a Marina di Melilli ci furono le riprese di “Casanova ’70” di Mario Monicelli con Marcello Mastroianni e Virna Lisi, e ancora, a Siracusa invece ci si proiettava già in avanti nei decenni con “Made in Italy” di Nanni Loy con Lando Buzzanca, Nino Manfredi e Alberto Sordi.

mattei_rosiTratto dall’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, a Palermo e a Partinico, nel ’68, prendeva vita un mito “Il giorno della civetta” diretto da Damiano Damiani, interpretato da Franco Nero e Claudia Cardinale. Nel ’72 la produzione dei film prendeva una piega decisamente più “coraggiosa”e proprio in questo periodo nasce uno dei migliori film-inchiesta del cinema italiano “Il caso Mattei” di Francesco Rosi con Gian Maria Volontè, che ha vinto il Grand Prix per il miglior film al 25º Festival di Cannes.

il-padrinoMentre nelle zone di Castelvetrano, Montedoro e Montelepre si girava “Il caso Pisciotta” di Eriprando Visconti con Tony Musante,  a New York e in Sicilia nei comuni di Forza d’Agrò e Savoca,  nasceva la pellicola del colossal “Il Padrino” di Francis Ford Coppola con Marlon Brando e Al Pacino, che fu premiato con tre premi Oscar, su 10 nomination totali: miglior film a Albert S. Ruddy, miglior attore protagonista a Marlon Brando e miglior sceneggiatura non originale a Francis Ford Coppola e Mario Puzo. Nel 1998 l’American Film Institute l’ha inserito al terzo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito al secondo posto. Lo stesso istituto lo ha inserito al primo posto nella categoria gangster, mentre la rivista Empire lo considera come il film più bello di tutti i tempi, al primo posto in un elenco di cinquecento.

paradisoCambiando decisamente genere, un altro colossal entra a far parte dei migliori film al mondo, vinse il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes del 1989 e l’Oscar per il miglior film straniero. Si tratta di “Nuovo Cinema Paradiso”  di Giuseppe Tornatore con Philippe Noiret.  Gli esterni del film sono stati girati nel 1988 in Sicilia: Bagheria, Cefalù, Castelbuono, Lascari Scalo, Chiusa Sclafani, Palazzo Adriano (set della piazza del cinema), Santa Flavia, San Nicola l’Arena, Termini Imerese, ruderi di Poggioreale e Oriolo Romano. L’edificio del cinema nella realtà non esiste, esso venne ricostruito interamente e collocato nella piazza e al termine delle riprese smontato. Le riprese all’interno del cinema sono della Chiesa di Maria Santissima del Carmelo sempre a Palazzo Adriano.

Centinaia di altri film sono stati girati sotto il sole siciliano, purtroppo è impossibile menzionarli tutti in questa sede ma ognuno di queste pellicole ha ridato un’anima a questi territori come d’altra parte questi capolavori contengono tutta l’essenza dell’anima siciliana

 

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